Casale Monferrato, 10 luglio 1945, ore 18 circa. Sul cavalcavia della stazione un impiegato, uscito dal lavoro dalla vicina azienda chimica Tazzetti diretto alla stazione per rientrare ad Asti, viene avvicinato da un uomo in bicicletta che, accertatosi della sua identità, gli spara sei colpi di pistola. Dileguandosi assieme ad un complice, lo sparatore grida “E’ un fascista! E’ un fascista!”. Trasportato moribondo in stazione, si scopre ben presto che il fascista in questione in realtà è Mario Acquaviva, comunista da sempre, dirigente del Partito Comunista Internazionalista.Leggi l’articolo scritto a 60 anni dalla morte