Lo Stato tedesco utilizza la pirateria come pretesto per emendare la Costituzione
La Bundeswehr e i pirati – Opposizione alla proposta di Schäuble/Vittoria per i pirati – missione interrotta
● La campagna del ministro tedesco Interni, Schäuble, di utilizzo delle forze armate come “forza di sicurezza generale”, sia all’interno che all’estero, fa parte della volontà sempre più evidente della classe dominante di imporre i propri interessi con la forza.
● Il piano varato dalla coalizione CDU/CSU e SPD del governo tedesco, che prevedeva l’impiego delle truppe di elite GSG9 contro i pirati del Corno d’Africa, è stato fermato all’ultimo momento dal governo americano che ha ritirato la precedente offerta di appoggio, con una portaelicotteri.
Architetti del piano: il ministro Interni, il cristiano-democratico Schäuble, e quello degli Esteri, il socialdemocratico Steinmeier,
Schäuble era favorevole a richiedere l’aiuto USA, Steinmeier scettico;
Creato allo scopo un comitato di crisi, diretto da Silberberg filo SPD, favorevole ad un ruolo militare tedesco più aggressivo;
nel comitato anche il segretario di Stato CDU, Hanning, ex capo dei servizi segreti tedeschi; Hanning ordinò nel 2007 l’intervento della polizia al G8, con l’arresto di 1000 manifestanti.
Il comitato decise di ricorrere all’unità anti-terrorismo GSG 9, anziché alle Forze Speciali KSG, per impedimenti di tipo legale. Il GSG 9 è un’unità della polizia federale, e come tale è sotto il controllo degli Interni; l’utilizzo del KSK deve essere invece deciso dal parlamento.
● Il piano era una delle maggiori operazioni militari segrete della Germania postbellica:
– 1. Vengono inviate due fregate tedesche di stanza nell’Oceano Indiano contro i pirati somali, che però riescono a fuggire;
– 2. Schäuble (CDU) propone di chiedere aiuto agli USA; Steinemeier (SPD), mette in guardia da un’eccessiva dipendenza dagli USA;
– 3. Il Pentagono, disposto ad appoggiare la missione tedesca, mette a disposizione della GSG9 un porta-elicotteri, USS Boxer.
– 4. Il 10 aprile via libera all’operazione che doveva iniziare il 1° Maggio: la domenica di Pasqua partono 2 Antonov An-124; 3 Ilyushin Il-76; 1 Transall e 1 Airbus, trasportano a Mombasa armi, esplosivi, 6 carri Puma, e 6 elicotteri Bell;
– vengono dispiegate 4 navi da guerra tedesche, con 800 soldati a bordo per scortare la USS Boxer.
● L’Amministrazione USA di Obama tira il freno il 29 aprile, l’operazione è troppo pericolosa, niente USS Boxer.
– Faz: Potevano farcela!! Forte delusione della polizia tedesca per l’interruzione della missione, anche perché si collega alla Somalia e a Mogadiscio il grande successo della liberazione dell’aereo Lufthansa dai terroristi palestinesi del settembre 1977, ormai divenuto un mito. C’era completo a accordo su obiettivo e metodo tra ministro Esteri SPD, Difesa e Interni (CDU).
– C’è stato chi ha messo della sabbia negli ingranaggi; forse ci sono stati americani che hanno voluto umiliare la Germania per pareggiare i conti sulla questione della guerra in Irak.
– Forse si è aggiunta la competizione tra forze armate e polizia …
– Da ricordare che la Germania ha una ridotta potenza marittima, non ha una sua portaelicotteri; soldati e poliziotti devono essere trasportati con aerei presi in affitto da società ucraine.
– Il giornale tedesco Der Spiegel, anch’esso favorevole ad un rafforzamento militare della Germania, sostiene la linea da tempo perseguita da CDU e CSU, ma anche da settori SPD, con l’appoggio della cancelliera Merkel:
● la modifica della Costituzione tedesca per eliminare la separazione tra esercito e polizia, per poter utilizzare le forze armate sia all’interno che all’estero;
la maggioranza SPD respinge la modifica della Costituzione, almeno fino alle elezioni federali del prossimo autunno; l’esperto SPD per la Difesa, Arnold, chiede la fusione delle due unità di elite, GSG9 e KSK, o almeno di consentire che operino assieme.
Il capogruppo SPD, Struck, dato che la Germania non può risolvere da sola la crisi degli ostaggi e dipende dall’aiuto esterno «dobbiamo chiederci se non si debbano sviluppare le capacità per poterci armare da soli per simili casi».
l’esperto SPD per gli Interni: si può utilizzare l’esercito contro i pirati, non è contrario né alla Costituzione tedesca né al diritto internazionale; in questo periodo elettorale la SPD non vuole modifiche della Costituzione.
Contrari ad una modifica della Costituzione anche i liberali FDP, si può ugualmente combattere la pirateria. Già nel 2006 il governo, con appoggio di cancelliera e ministro Interni ha stilato un libro bianco sulla politica di sicurezza tedesca, che assegna alla Bundeswehr il compito di liberare gli ostaggi.
Respinge la proposta di Schäuble anche il sindacato di polizia
– Der Spiegel: «Il rifiuto (americano) è stato un colpo duro per il ministro Interni Schäuble (CDU) e quello degli Esteri Steinmeier (SPD). … Schäuble e Steinmeier sono stufi della diplomazia del dollaro degli scorsi anni, volevano creare un precedente con carisma internazionale: guardate i tedeschi non si piegano più a gangster e terroristi, i tedeschi possono agire diversamente. … Cosa non ha funzionato? L’operazione è durata tre settimane, è costata al tesoro più denaro di tutti i pagamenti dei riscatti degli ultimi anni sommati assieme. … Il GSG9 … non è in grado di rispondere con sufficiente prontezza se non migliorano logistica, aerei e navi. Sembrerebbe ovvio concentrare tutto nelle mani delle forze armate tedesche.»
– Un giornalista della Süddeutsche Zeitung: «Schäuble utilizza la pirateria come pretesto per ottenere quanto ha sempre perseguito: l’uso estensivo dell’esercito come forza di sicurezza generale».
Il Parlamento tedesco (Bundestag) il 19 dic. 2008 aveva già approvato un mandato che consente ai soldati tedeschi non solo di attaccare, ma anche di colare a picco le navi nemiche; tali misure sono previste per la partecipazione all’Operazione Atalanta anti-pirateria del nov. 2008 della UE.
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Published by the International Committee of the Fourth International (ICFI)
By Ludwig Weller
– Following a three-week delay, the German public has finally learned the details of plans for a major deployment of the elite GSG 9 police unit and the German army off the Somali coast. The plan, which had been developed and approved at the highest levels of the government, envisaged elite GSG 9 troops storming the German freighter “Hansa Stavanger,” which had been hijacked on April 4 by Somali pirates. The operation was stopped at the last moment when the US government withdrew its offer to make a helicopter carrier available to the German forces.
– The planned recapture of the German freighter was one of the biggest secret military operations in German postwar history. The German government began making plans for the operation directly after Somali pirates seized the “Hansa Stavanger” and its crew, which included five German sailors.
– Leading architects of the adventurist mission, which could have easily turned into a bloodbath, were German Interior Minister, Wolfgang Schäuble (Christian Democratic Union, CDU) and Foreign Minister Frank-Walter Steinmeier (Social Democratic Party, SPD). Based on inside information, the magazine Der Spiegel reported at length on the preparations for the action and the fierce disputes between the Interior, Defense and Foreign Ministries.
– The three ministries assigned a small group of state secretaries and top officials to conduct the operation. They formed a crisis committee that began meeting daily in the Berlin Ministry of Defense a day after the hijacking.
– Reinhard Silberberg, a state secretary in Steinmeier’s Foreign Office, a man close to the SPD, headed the crisis committee and is someone considered to be a keen advocate of a more aggressive military role for Germany.
– Interior Minister Schäuble sent his state secretary, August Hanning, to join the crisis committee. Until 2005, Hanning headed the German Intelligence Service (BND). For years he has backed Schäuble’s course of beefing up the state apparatus while undermining basic democratic rights. During the G8 summit held in Germany in 2007, Hanning was responsible for the police operation that ended with the arrest of over 1,000 protesters.
– Because there were legal obstacles to a deployment of the KSK German Special Forces unit, the crisis committee decided to activate the GSG 9 anti-terror unit.
– The unit is a special-purpose force of the federal police and is under the control of Schäuble’s Interior Ministry-unlike the KSK whose deployment has to be approved by the German parliament.
– First, the Defense Ministry sent the Navy frigates “Rheinland-Pfalz” and “Mecklenburg-Vorpommern,” stationed in the Indian Ocean, to chase the fleeing pirates. Secretary of state Silberberg declared bluntly at the time: “As long as only five pirates are on board, we can strike home and end the thing quickly.” However, the pirates were able to flee and obtain reinforcements.
– According to Der Spiegel, Schäuble and his secretary of state complained that the military was being too “hesitant”. Schäuble demanded that help be sought from the US and asserted his position against that of the Foreign Office, which warned against putting too much reliance on the “Amis”. The Pentagon then declared its willingness to support the German mission and made the helicopter carrier the USS Boxer available to the GSG 9.
– Der Spiegel describes the extent of the commando operation: “On Good Friday, the federal government can finally act. Two Antonov An-124, three Ilyushin Il-76, a Transall and an Airbus fly on Easter Sunday, transporting weapons, explosives and six Puma and Bell helicopters to Mombasa. The technical aid organization organizes the logistics, with the GSG 9, following the advance commando unit, providing the remainder of the troops, more than 200 men.” As additional support, four German warships with 800 men on board were deployed to escort the USS Boxer.
– Despite doubts about the feasibility of the operation—the GSG 9 center in Potsdam warned of a bloodbath in a shootout with 30 well-armed pirates—state secretaries Hanning and Silberberg remained determined to carry out the operation, which they had planned for the night of May 1.
– The Der Spiegel report also makes clear how closely Foreign Minister Steinmeier was involved in the military operation. In the crucial hours of its planning, he was on a trip to Afghanistan, but was constantly informed of its progress via a secret telephone line.
– In the event, the deployment did not take place after the Obama administration pulled the brake on April 29. Obama’s security adviser James Jones told German Chancellor Angela Merkel by telephone that the US military regarded the operation as too dangerous, and was no longer prepared to make the USS Boxer available.
– Der Spiegel, which has for some time raised its own demand for a more powerful German army, commented on the failed operation as follows: “The refusal is a harsh blow for Interior Minister Wolfgang Schäuble (CDU) and Foreign Minister Frank-Walter Steinmeier (SPD). They wanted to end this hostage crisis militarily, if at all possible; they had the agreement of the federal Chancellor, who was informed regularly. Schäuble and Steinmeier are fed up with the dollar diplomacy of the past few years and wanted to set up a precedent with international charisma: Look here, the Germans no longer pay out to gangsters or terrorists, the Germans can do things differently.”
– The magazine then concludes: “In Berlin the issue is what went wrong. The operation lasted three weeks, it cost the treasury more millions than all the ransom payments made in recent years put together.
– The GSG 9, as was clear from the attempt, cannot respond quickly enough abroad without better logistics, airplanes and ships. It would appear obvious to concentrate everything in the hands of the German army.”
● This is precisely the course followed for a long time by the CDU and its sister party, the Christian Social Union, as well as sections within the SPD. Only last week, Schäuble once again demanded a change of the Basic Law and received support from Chancellor Merkel. Schäuble’s aim is essentially to do away with the separation of the army and the police stipulated by the German constitution. The Interior Minister wants the power to deploy German soldiers both at home and abroad at any time.
– The journalist Heribert Prantl draws the same conclusion in a commentary in the Süddeutsche Zeitung : “Schäuble is using piracy as a grappling hook to get what he always wanted: the extensive deployment of the army as a general security force.”
– Interior Minister Schäuble has already used a demonstration by Kurds who blocked a highway as an excuse to call in the army, and during the recent football World Championship in Germany, he sought to stir up hysteria in order to implement military protection of football grounds. Now he is using piracy as a further pretext to realize his goal.
– This is despite the fact that the mandate agreed by the Bundestag on December 19 permits German soldiers to not only attack, but also sink hostile ships. Such deployments have been merged into Operation Atalanta, adopted in November 2008 by the European Union[e] as an anti-piracy measure.
– A majority in the SPD currently rejects any amendment to the Basic Law, allowing the army to take over policing operations-at least until the federal election scheduled this autumn. Afterwards, things could change. The SPD defense expert Rainer Arnold is demanding the fusion of the two elite troops—the GSG 9 and the KSK—at least to enable them “to practice and operate together”.
– SPD faction leader Peter Struck commented: “Germany can obviously not solve hostage crises like these on its own, but is dependant on outside assistance … We must seriously ask ourselves whether we should develop the capabilities to arm ourselves for similar cases.”
– Schäuble’s unwavering campaign for the deployment of the army as a “general security force” at home and abroad at any time, free from parliamentary restrictions, corresponds to the increasing intent of the country’s ruling elite to impose their interests with force when necessary.
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Von Stephan Löwenstein, Berlin
Bundeswehrsoldaten vor Dschibuti
– Der Vorstoß von Bundeskanzlerin Merkel und Innenminister Schäuble für eine Grundgesetzänderung zum Einsatz der Bundeswehr ist beim sozialdemokratischen Koalitionspartner wie bei der Opposition auf Ablehnung gestoßen. Die beiden CDU-Politiker hatten den abgebrochenen Versuch, ein von Piraten am Horn von Afrika gekapertes Schiff mit Spezialkräften von Bundespolizei und Bundeswehr zu befreien, zum Anlass genommen, sich noch einmal für eine Grundgesetzänderung stark zu machen.
– Der SPD-Innenpolitiker Wiefelspütz sagte dazu, es sei ohnehin staats- und völkerrechtlich völlig unproblematisch, wenn die Bundeswehr Piraten bekämpfe und auch Geiseln befreie. Mit der SPD sei in dieser Wahlperiode keine Grundgesetzänderung zu machen.
– Auch der FDP-Vorsitzende Westerwelle wandte sich gegen eine Verfassungsänderung. Schon jetzt bestehe die Möglichkeit, Piraterie entschieden zu bekämpfen. Das Mandat des Bundestages sei „robust genug“, sagte der Vorsitzende der FDP, mit der die Union[e] in der nächsten Legislaturperiode koalieren will. Wenn die Bekämpfung „nicht erfolgt, weil die Politik zögert“, sei das „die Verantwortung der Regierung – aber nicht eine Frage der Verfassung“.
– Der FDP-Verteidigungspolitiker Stinner sagte: „Schon im Jahr 2006 hat die Bundesregierung, mit Zustimmung der Bundeskanzlerin und des Innenministers, ein Weißbuch zur deutschen Sicherheitspolitik beschlossen, in dem Geiselbefreiungen ausdrücklich als Aufgabe der Bundeswehr festgeschrieben sind.“
– Der Bundestagsabgeordnete Schäfer (Die Linke) befand, die Pirateriebekämpfung diene „als Durchlauferhitzer für alte und schon oft vom Verfassungsgericht gestörte Träume“. Schäuble nutze die allgemeine Ratlosigkeit, wie mit Piraten umzugehen sei, um „Polizeiarbeit zu militarisieren und die Grenze zwischen innerer und äußerer Sicherheit zu verschieben.“
– Die Gewerkschaft der Polizei wies den Vorschlag Schäubles zurück und begründete dies mit dem „Jahrzehnte lang bewährten grundgesetzlichen Trennungsgebot zwischen den Einsätzen von Polizei und Bundeswehr“. Die Debatte über die Piraterie dürfe nicht als Wahlkampfthema missbraucht werden.
Merkel und Schäuble erklären sich
– Zwar haben Kanzlerin Merkel und Schäuble ihre Vorstöße am Wochenende für eine Grundgesetzänderung zum Einsatz der Bundeswehr mit dem fehlgeschlagenen Befreiungsversuch am Horn von Afrika begründet. Doch wurde in den Aussagen ihrer Sprecher am Montag in der Bundespressekonferenz deutlich, dass in der Regierung Einigkeit darüber herrscht, dass der Fehlschlag gegen die Piraten nicht unmittelbar auf die Rechtslage zurückzuführen ist. Am deutlichsten machte das der Sprecher Außenminister Steinmeiers (SPD): „Nichts ist unterblieben, nichts ist nicht veranlasst worden, weil das Grundgesetz das nicht zugelassen hätte.“
– Dem widersprachen auch Regierungssprecher Wilhelm und der Sprecher des Innenministeriums nicht. Die beiden erinnerten vielmehr daran, dass dies ein alter Streit zwischen den Union[e] und SPD ist, der schon im Koalitionsvertrag angelegt ist. Dort heißt es, man werde im Lichte des Verfassungsgerichtsurteils über das Luftsicherheitsgesetz „prüfen“, ob eine Verfassungsänderung nötig sei. „Dieses Thema ist kontrovers geblieben bis auf den heutigen Tag“, sagte Wilhelm. Die jüngsten Einlassungen aus der SPD ließen auch nicht erwarten, dass sich daran vor der Bundestagswahl im September etwas ändert. Es wurde mithin deutlich, dass sich die Äußerungen Schäubles und Frau Merkels auf die Zeit nach der Wahl beziehen, mithin Wahlkampfaussagen waren.
– Die Bundeskanzlerin hatte im ARD-Fernsehen in Bezug auf die Bundeswehr-Spezialtruppe KSK und die Elite-Polizeieinheit GSG 9 gesagt: „Wir erleben, dass es bei solchen Missionen immer wieder enge Berührungspunkte gibt, mal macht der eine was, mal der andere. Darüber wollten wir eine Grundgesetzregelung haben.“ Schäuble war in der Zeitung „Bild am Sonntag“ zitiert worden, die GSG 9 sei „laut Gesetz für solche Einsätze“ wie die Befreiung von Geiseln auf einem Schiff zuständig. „Aber eigentlich ist das eine Aufgabe für die Bundeswehr. Dafür müssen wir ihr aber auch die rechtlichen Grundlagen durch eine Grundgesetzänderung geben.“
Der Sprecher Schäubles las am Montag vor, wie die Verfassungsänderung nach Schäubles Willen lauten solle. Artikel 87a solle folgenden neuen Absatz 5 erhalten: „Außerhalb des Hoheitsgebiets der Bundesrepublik Deutschland dürfen die Streitkräfte nach den Regeln des Völkerrechts, auch zur Unterstützung der zuständigen Bundesbehörden, eingesetzt werden. Das Nähere regelt ein Bundesgesetz.“ Er wies darauf hin, dass das Mandat für den EU-Einsatz Atalanta zwar einen Bundeswehreinsatz im konkreten Fall des gekaperten deutschen Schiffes gedeckt hätte. Doch operierten Piraten zunehmend außerhalb des mandatierten Seegebietes.
Sieg für die Piraten -Mission abgebrochen
Noch im September 2008 konnte die GSG9 nach einer Geiselbefreiung in Ägypten zufrieden heimkehren
– Die ruhmlose Heimkehr der GSG 9 von Afrikas Küste wirft lange Schatten. Unverrichteter Dinge sind in der vergangenen Woche zweihundert Polizisten und Kampftaucher zurückgekehrt, die ausgesandt worden waren, um die Besatzung des deutschen Frachters „Hansa Stavanger“ aus der Hand somalischer Piraten zu befreien.
– Die Bundespolizisten sind über den Abbruch ihrer Mission enttäuscht, nicht zuletzt deshalb, weil sich mit dem Namen Somalia und der Hauptstadt Mogadischu die Sternstunde dieser Truppe verbindet, nämlich die zum Mythos gewordene Befreiung des Lufthansa-Flugzeugs „Landshut“ aus den Händen palästinensischer Terroristen im September 1977.
– Aber auch Deutschland hat diesmal eine Demütigung einstecken müssen, als seine beste Spezialeinheit unter dem Beifall somalischer Piraten vom amerikanischen Oberkommando nach Hause geschickt wurde.
Mit Somalia und Mogadischu verbindet die Truppe die Befreiung der Lufthansa-Maschine "Landshut" 1977
– Bis zuletzt war der GSG-9-Kommandeur der Meinung, die Operation könne gelingen. Auch die amerikanische Admiralin auf dem Hubschrauberträger „USS Boxer“ traute angeblich den deutschen Übernachtungsgästen auf ihrem 40.000-Tonnen-Schiff zu, die „Hansa Stavanger“ im kühnen Handstreich zu befreien.
Piraten lieben deutsche Geiseln
– Vertrauen in das Können von GSG 9 und Kampftauchern der Marine hatten wohl auch die politisch Verantwortlichen in Berlin. Außenminister Steinmeier (SPD), Verteidigungsminister Jung und Innenminister Schäuble (beide CDU) waren einig über Ziel und Weg – das jedenfalls wird offiziell und inoffiziell beteuert.
– Deutschland wollte unter Piraten und anderen Entführern den Ruf verlieren, es sei ein zuverlässiger und ansonsten harmloser Lösegeldzahler. Denn die militärisch-polizeiliche Harmlosigkeit des Staates wirke, so die Analyse, geradezu magnetisch auf risikobewusste Kidnapper.
Glücklich sei der Pirat, der einen Deutschen erwische, während man es beispielsweise bei Franzosen mit einem nervös-aggressiven Gegner zu tun habe, der einem die Kampfhubschrauber auch schon mal bis ins somalische Wohnzimmer hinterherschicke.
Der Streit um den Einsatz wurde an den Spezielkräften ausgelassen
– Doch an irgendeiner Stelle in der allzu langen Kette der Verantwortlichen und Zuständigen in deutschen und amerikanischen Stellen haben Zweifler, Mahner und vielleicht auch Zyniker Sand ins Getriebe gestreut. Vielleicht gab es Amerikaner, die mit gezielter Demütigung alte Rechnungen aus dem Irak-Krieg begleichen wollten.
– Womöglich missfiel deutschen Militärs der Gedanke, die Polizei könne eine Aufgabe erledigen, zu der die Bundeswehr nicht fähig sei. Eventuell klebt das Selbstbewusstsein der Bundespolizeiführung noch immer an den Vorstellungen des ehemaligen innerdeutschen Bundesgrenzschutzes.
Ehe man allerdings auf diese Weise unbekannten Verwaltern und anonymen Apparaten Vorhaltungen macht, sollte zumindest in Erwägung gezogen werden, dass sie als bürokratisch-nüchterne Scharniere zwischen couragierten Politikern und tatendurstigen Einsatzkräften vielleicht das Richtige getan und so verhindert haben, dass Geiseln starben und Polizisten im Einsatz getötet wurden.
– Das Ringen zwischen Befürwortern und Kritikern des Einsatzes wurde aber jedenfalls (mit Steuergeldern) auf dem Rücken der Spezialkräfte ausgetragen, die mit Mann und Material erst von Deutschland nach Kenia verfrachtet und dann auf der „Boxer“ in Stellung gebracht wurden, ehe man sie zwei Wochen später von dem Hubschrauberträger wieder nach Hause schickte.
Zwischen dem Abflug aus Bonn und dem Abbruch der Aktion blieben die örtlichen Gegebenheiten praktisch unverändert. Es entstanden also keine Hindernisse, die nicht schon vorher da gewesen wären.
Die einzige Option bleibt wie so oft das Portemonnaie
– Natürlich kann man beklagen, dass die maritime Kleinmacht Deutschland keinen eigenen Hubschrauberträger besitzt. Es ist auch unangenehm, dass unsere Soldaten und Polizisten große Flugzeuge für Lufttransporte bei ukrainischen Firmen mieten müssen. Daran ist aber derzeit aus eigener Kraft wenig zu ändern.
– Vielleicht gelingt es mit europäischen (und verlässlichen amerikanischen) Partnern, am Horn von Afrika einen gemeinsam zu nutzenden Fahrzeugpool aufzubauen, aus dem sich die jeweiligen Befreiungskommandos dann jeweils bedienen können, ohne dass ihnen ein Herr Jones, Smith oder Schmidt reinredet.
Bei der europäischen Grenzsicherung hat man mit einer solchen „Toolbox“ (Werkzeugkasten) bereits Erfahrungen gemacht; allerdings sind die nicht rundum ermutigend.
In der gegenwärtigen brenzligen Situation am Piratenhorn von Afrika wäre es deshalb kurzfristig praktisch, ein hinreichend großes Piraterie-Kommando zumindest in der Nähe der Tatorte zu stationieren. Dazu müssten allerdings Zuständigkeiten und Fähigkeiten zwischen Polizei oder Militär abermals geklärt werden. Denn Koordinierung und Aufgabenteilung zwischen Spezialkräften der Polizei und denen der Bundeswehr scheinen verbesserungsfähig zu sein.
Die gegenwärtige Lage ist zweifellos die schlechteste: deutsche Geiseln in Piratenhaft, die GSG 9 frustriert in Sankt Augustin und die einzig verbleibende deutsche Option, wie so oft, das aufgerissene Portemonnaie.