Un rapporto documenta gli estremi livelli di disuguaglianza nella ricchezza globale

Un
rapporto rilasciato il 5 Dicembre dall’Onu documenta gli sconcertanti livelli
di disuguaglianza sociale nella ricchezza delle famiglie

  • Secondo
    il rapporto, pubblicato dall’Istituto Mondiale per la Ricerca Economica dello
    Sviluppo (WIDER), secondo dati a partire dal 2000, l’1% più ricco della
    popolazione adulta mondiale
    (circa 37 milioni di persone) possiede il 40
    % della ricchezza mondiale
    , mentre il 2 % più ricco ne possiede oltre la
    metà e il 10 % più ricco l’85 %. (dove la ricchezza è intesa come beni fisici e
    finanziari meno le passività)
  • In contrasto, la metà povera
    della popolazione adulta mondiale
    – circa 1 miliardo e 85 milioni di
    persone – possiede collettivamente l’1 % dei beni mondiali.

Ciò significa che l’1 % più ricco
della popolazione adulta mondiale possiede 40 volte più che il 50 % più povero,
circa 3 volte più del 90 % più povero.

I membri nella media del decile
più ricco (il 10 % ricco) possiede circa 3000 volte la ricchezza media del
decile più povero, e i membri nella media del percentile più ricco ( l’1 % più
ricco) è più ricco di 13000 volte” affermano gli autori.

  • Il rapporto non tiene conto degli
    individui sotto I 20 anni, in quanto considerati non in possesso di beni e in
    quanto la loro ricchezza è “assorbita” dalla popolazione adulta.
  • Usando un coefficiente comune di
    disuguaglianza, il Gini, gli autori notano che il coefficiente di Gini per la
    ricchezza globale (a 0,892) è più alto della cifra corrispondente per il
    reddito. Un valore Gini di 0,892 “approssimativamente corrisponde al valore
    Gini che sarebbe registrato in una popolazione di 10 persone in cui uno ha
    1000$ e gli altri 9 1$ a testa”, riporta il testo.
  • Gli Usa hanno una ricchezza media
    di 144 000 $ a persona, la più alta nel mondo, mentre l’India ha una ricchezza
    media di solo 6,500 $.
  • Secondo il rapporto, l’1 % più
    ricco della popolazione degli Usa possiede il 32,7 % della ricchezza
    , che seguono
    solo la Svizzera, dove l’1 % più ricco possiede il 34,8 % della ricchezza. La
    cifra degli Usa esclude le famiglie più ricche incluse nella lista dei
    miliardari di Forbes. Se queste fossero incluse, la quota posseduta dall’1 %
    più ricco sarebbe 34,7%.
  • Il rapporto considera dati sulla
    quota posseduta dall’1% più ricco solo per 12 paesi. Altri paesi con una
    quota particolarmente alta di ricchezza posseduti dall’1 % più ricco includono
    Danimarca (25 %), Indonesia (28,7%) e GB (23%)
    . La quota posseduta dall’1 %
    più ricco potrebbe comunque essere sottostimata per la poca inclinazione da
    parte delle famiglie più ricche a rispondere all’indagine…
  • La quota posseduta dal 10% più
    ricco,
    disponibile per un’ampia serie di
    pesi, va dal 41,4 % della Cina al 69,8 % degli Usa.
  • Una sezione significativa del 10 %
    e dell’1 % più ricco della popolazione adulta mondiale vive negli Usa
    (25 % e 37 %, rispettivamente). Secondo gli autori, ciò è dovuto a
    “una popolazione numerosa combinata con una ricchezza pro capite molto elevata
    e una distribuzione relativamente ineguale”. In altri termini gli strati più
    poveri sono concentrati in Cina, India, Africa e nelle regioni più povere
    dell’Asia, dell’America Latina e dell’Europa.

Le cifre dell’Onu indicano che il
45,5% della popolazione adulta degli Usa (circa 92 milioni di persone) è nel 10
% più ricco della popolazione mondiale. Comunque, per qualificarsi nel 10 %
più ricco sono richiesti beni per un totale di solo 61,041 $.
Per il grosso
dei lavoratori americani che raggiungono questo livello, la maggior parte di
questi beni sono investiti nelle loro case e veicoli. Un rapporto del
censimento statunitense basato sui dati del 2000 trova che il 67 % della
popolazione ha una casa di proprietà, e che la cifra del valore mediano netto
di questa casa (che è il valore della casa meno l’ipoteca) ammonta a 59 000$.

Per una larga fetta della
popolazione degli Usa e altri paesi ricchi, i beni netti sono realmente molto
inferiori a questo, anche se con casa di proprietà.

Sebbene siano il paese più ricco
del mondo, il tasso di risparmio economico degli Usa è nullo
: molti americani si indebitano mediamente più di quanto guadagnano. Con
il rallentamento del mercato delle case negli Usa e altri paesi, e col valore
delle case in diminuzione, ci sarà un corrispondente declino nella ricchezza
relativa netta.

  • Riguardo alle cifre del reddito,
    il Times nota che i 60 milioni di
    americani più poveri hanno avuto redditi medi di meno di 7$ al giorno nel 2004.
    L’1/10 più ricco dell’1 % della popolazione
    , circa 300 000 americani, nel
    2004 avevano un reddito lordo complessivo notevolmente maggiore di quello
    dei120 milioni più poveri.


Report documents extreme levels of global wealth inequality

By Joe
Kay
8 December 2006

A report released Tuesday
by a United Nations group documents the staggering levels of global inequality
in household wealth
. The report gives a partial portrait of a
world society characterized by extreme concentrations of wealth in the hands of
the richest sections of the population, with the position of much of the
remainder ranging from general economic insecurity to dire poverty.

According to the report,
published by the World Institute for Development Economics Research (WIDER) and
based on data from 2000, the top one percent of the world’s adult population
(about 37 million people) owns 40 percent of the world’s wealth, while the top
two percent owns over half and the top 10 percent owns 85 percent. Wealth is
defined as physical and financial assets minus liabilities.

In contrast, the bottom
half of the world’s adult population—or about 1.85 billion people—owns
collectively only one percent of the world’s assets.

This means that the top
one percent of the world’s adult population owns 40 times more than the bottom
50 percent, and nearly 3 times more than the bottom 90 percent
.
Put another way, the
authors note, “The average member of the top decile [top 10 percent] owns
nearly 3,000 times the mean wealth of the bottom decile, and the average member
of the top percentile [top one percent] is more than 13,000 times richer.”

The UN report is the first to estimate global distributions of wealth,
as opposed to income. The figures for many countries, particularly in poorer
regions of the world, were not available, requiring that they be estimated. The report does not take into
account individuals under the age of 20, assuming they do not possess any
assets on their own and that their wealth is derivative upon the adult
population.

Using a common measure of
inequality, the Gini coefficient, the authors note that the global wealth Gini
is higher, at 0.892, than the corresponding figure for income. A Gini value of
0.892 “roughly corresponds to the Gini value that would be recorded in a
10-person population if one person had $1,000 and the remaining 9 people each
had $1,” the report notes.

One drawback of the study, due in part to the lack of extensive data, is
the absence of systematic internal examination of the very top layers of the
world population. A very large portion of the world’s wealth is, in fact,
concentrated in the top one tenth of one percent of the population.

In addition to examining general global wealth inequality figures, the
report provides data on regional divisions in wealth concentration, along with
some figures on internal inequality within particular countries. The bulk of
the world’s wealth is concentrated in a few countries, however these “wealthy”
countries are themselves extremely unequal.

The United States has a mean wealth of $144,000
per person, the highest in the world, while
India has a mean wealth of only $6,500
(the poorest of those for which data was available). However, in the US, wealth
concentration is among the highest of those countries with sufficient data to
make these calculations.

According to the report,
the top one percent of the population in the
US owns 32.7 percent of the wealth,
trailing only
Switzerland, where the top one percent owns
34.8 percent. However, the
US figure excludes the very richest
families that are included in the list of Forbes billionaires. If these
were included, the share owned by the top one percent would rise to 34.7
percent.

The report has data only
on the share owned by the top one percent for 12 countries. Other countries
with a particularly high share of wealth owned by the top one percent include
Denmark (25 percent), Indonesia (28.7 percent) and the UK (23 percent). The authors note
that the share owned by the top one percent may be significantly underestimated
in several of the countries due to error introduced by the fact that wealthier
families are less likely to respond to household surveys.

The share owned by the top
ten percent, a figure that is available for a larger set of countries, ranges
from 41.4 percent in
China to 69.8 percent in the US.

The WIDER report also looks at the representation of different countries
and regions in each of the wealth levels. For example, a significant section of the top 10 percent and
the top one percent of the world’s adult population live in the
United States (25 percent and 37 percent, respectively).
According to the authors,
this is due to “a large population combining with very high wealth per capita
and relatively unequal distribution.” On the other hand, the poorest layers of
the world’s population are most heavily concentrated in
China, India, Africa and in the poorer regions of Asia, Latin America and Europe.

However, it would be a mistake to conclude from these disparities that
wealth distribution is primarily regional, or that the bulk of the population
in the United States
and other countries are financially secure.

The UN figures indicate
that 45.5 percent of the
US adult population (or about 92
million people) is in the top 10 percent of the world’s population by wealth.
However, to qualify for the top 10 percent requires total assets of only
$61,041. For the bulk of American workers who reach this level, the majority of
these assets are tied up in their homes and vehicles. A
US census report based on 2000 data
found that 67 percent of the population reported ownership of a home, and that
the median net worth of this house (that is, the value of the house minus
mortgages) amounted to $59,000.

For large sections of the
population in the
US and other wealthy countries, net
assets are actually much less than this, even with home ownership
.
A press release put out with the UN report noted, “While many poor people in
poor countries are in debt, their debts are relatively small in total. This is
mainly due to the absence of financial institutions that allow households to
incur large mortgage and consumer debts, as is increasingly the situation in
rich countries… Many people in high-income countries have negative net worth
and—somewhat paradoxically—are among the poorest people in the world in terms
of household wealth.”

Despite being the
wealthiest country in the world, the savings rate in the
US is zero: most Americans borrow
on average more than they earn. As the housing market in the
US and other countries begins to
slow, and home values decline, there will be a corresponding decline in the
relative net wealth.

Therefore, many of those classified in the top ten percent of the
world’s population by household wealth in fact live from paycheck to paycheck,
in a state of constant financial insecurity.

The level of internal inequality in the United States was highlighted in
a recent New York Times article, based on data collected by the Internal
Revenue Service (“’04 Income in US was Below 2000 Level,” by David Cay
Johnston, November 28, 2006).

Looking at income figures,
the Times noted that the poorest 60 million Americans reported average
incomes of less than $7 a day in 2004. The richest one-tenth of one percent of
the population, or about 300,000 Americans, reported significantly higher
combined pretax income in 2004 than the poorest 120 million.

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