- Più di 200 proposte di
votazione sono andate ai voti tramite referendum il 7 Novembre
negli Usa. - Il
maggior risultato per i lavoratori è stata l’approvazione del salario
minimo in tutti e 6 gli stati in cui è stata posta la questione: Ohio (56%), Missouri (76%), Colorado
(53%), Montana (73%), Nevada (69) e Arizona (66%). Sono chiamati “stati rossi” [il colore dei repubblicani], ma proprio per
questo è significativo che abbiano approvato i miglioramenti proposti
delle condizioni dei lavoratori sottopagati. - Queste 6 misure inoltre permettono l’adattamento del
salario minimo all’aumento dei prezzi, misura che a livello federale e statale
spesso manca. - Dieci
stati hanno indicizzato il loro salario minimo e 28 su 50 ora richiedono
un salario minimo maggiore degli attuali 5,15 $ all’ora previsti dalla
legge federale. - Inoltre
in 9 stati si è votato per la limitazione dei governi locali o statali di
utilizzare il potere del diritto di espropriazione di beni immobili per
pubblica utilità da privati individui e trasferirlo ad altri interessi
privati più potenti. - Lo
scorso anno la decisione della Corte Suprema in Kelo v. New Heaven ha confermato una condanna da parte del
governo delle abitazioni in un quartiere di lavoratori allo scopo di
sgomberare il terreno e venderlo a una compagnia di supermercati, per
aumentare la base delle entrate fiscali cittadine. - La decisione reazionaria è stata colta al volo da
gruppi di ultra destra, che hanno usato la situazione difficile dei proprietari
di case e piccoli contadini per decretare restrizioni sul diritto di
espropriazione in modo da portare ampi benefici a grandi società e a interessi
edilizi. - La
maggior parte delle 9 proposte di referendum sono state poste grazie ai
finanziamenti di una singola compagnia edilizia miliardaria della città di
NY, che voleva usare la reazione su Kelo
per annullare le leggi dello stato e delle zone locali. - I
voti di 2 referendum sono andati alla campagna dei cristiani
fondamentalisti contro i diritti di aborto e il matrimonio gay: in Sud Dakota infatti è stata
modificata una legge che criminalizza ogni aborto tranne nel caso che la
madre sia a rischio di morte. Il disegno di legge è stato comunque respinto
da un margine del 55-45 %, c’è stata inoltre particolare opposizione al
fallimento della legge statale di includere un eccezione per stupro o
incesto. - C’è stato poi un rifiuto nei confronti di provvedimenti
anti-aborto in Kansas, dove il
candidato repubblicano Kline, noto per aver proposto di istituire processi
giudiziari per “corruzione di minorenne” contro i partner sessuali delle
giovani pazienti sotto i 16 anni che richiedevano l’aborto, non è stato
rieletto. - In Arizona si è
votato un emendamento sulle relazioni coniugali; sebbene il matrimonio gay sia
ancora bandito, c’è stato comunque un rifiuto per una proposta contro i
matrimoni gay in 28 votazioni negli ultimi 8 anni, segno di una maggiore
tolleranza nei confronti di unioni gay. - Altri 7 stati hanno approvato il rifiuto dei matrimoni
gay, sebbene i margini di voto in alcuni stati fosse ridotto rispetto allo
scorso anno. - I votanti in Missouri
hanno inoltre approvato una misura per garantire che tutte le ricerche su
cellule staminali giudicate legali dalla legge federale fossero permesse anche
dalla legge statale. - Quest’anno
sono stati spesi più di 600 milioni $ per la campagna dei referendum in California, paragonati ai 2,6
miliardi spesi per tutte le campagne elettorali federali a livello nazionale. - L’industria del petrolio ha speso 95 milioni $ per
respingere la proposta 87, che avrebbe imposto una tassa di estrazione del
petrolio di 485 milioni $ all’anno per finanziare lo sviluppo economico nello
stato. Le compagnie del tabacco hanno speso 67 milioni $ per rifiutare un piano
di aumento delle tasse sulle sigarette di 2,60 $ al pacchetto per finanziare
miglioramenti nell’assistenza sanitaria, inclusi quelli per i fumatori. - In 2 stati, Ohio
e Arizona, i referendum per proibire
il fumo nella maggior parte dei locali pubblici è passata, a dispetto della
forte opposizione portata avanti, insieme a finanziamenti, da R.J. Reynolds
Tobacco. - Nel
Rhode Island, dove il voto ha
ristabilito i diritti di voto agli ex carcerati che sono ora in libertà
vigilata o in condizionale. - Tre
stati, Maine, Nebraska e Oregon, hanno visto il rifiuto della proposta della destra di
ridurre le spese statali. - In Arizona la confusione politica si
è espressa nell’approvazione di 4 proposte di referendum anti-immigrati,
fra cui una che dichiarava la lingua ufficiale l’inglese (a discapito non
solo di ispanici, ma anche Navajo e indiani Hopi). Nello stesso paese si è
rifiutato un referendum anti-gay, approvato l’aumento del salario minimo,
e respinti due candidati repubblicani, uno dei quali, J.D. Hayworth, ha
improntato la sua campagna elettorale su misure di sicurezza sul confine
draconiane e persecuzione di “stranieri illegali”.
US election: Referendum votes reveal social discontent
By Patrick Martin
11 November 2006
More
than 200 ballot propositions went to statewide referendum votes November 7
across the United States, with the results showing
deep-seated dissatisfaction with the social and economic conditions facing
working people.
The most
striking result was the approval of a rise in the minimum wage in all six of
the states which voted on the issue: Ohio, Missouri, Colorado, Montana, Nevada
and Arizona. The approval margins ranged from overwhelming—76 percent in
Missouri, 73 percent in Montana, 69 percent in Nevada, 66 percent in Arizona—to
relatively narrow—56 percent in Ohio and 53 percent in Colorado.
All six
are so-called “red states,” carried by Bush in both the
2000 and 2004 presidential elections, making these votes all the more
significant. When given a
clear opportunity to support an improvement, however limited, in the conditions
of the lowest-paid workers, the voters of these Midwestern and mountain states
demonstrated their support.
All six
measures included indexing provisions which ensure that the minimum wage will
continue to rise with the rise in the consumer price index, a feature which the
federal minimum wage and most state minimums currently lack, leaving the lowest-paid workers at the mercy of congressional and
state legislative majorities for cost-of-living increases.
Ten
states now have indexing for their minimum wages, and 28 out of the 50 now
require a higher minimum wage than the abysmally low $5.15 an hour provided
under federal law.
Economic
grievances were also revealed in the votes in nine states for ballot
propositions that limited or barred state and local governments from using the
power of eminent domain to take property from private individuals and transfer
it to other, more financially powerful, private interests.
Eminent
domain has traditionally been used to take private property, with compensation,
for such public uses as building roads, convention centers, schools and so on.
Last
year’s decision by the US Supreme Court in Kelo
v. New Haven upheld a city government’s condemnation of homes in a working
class neighborhood for the purpose of clearing the land and selling it to a
shopping center developer, to increase the city’s tax base.
This
reactionary decision has been seized on in a cynical manner by ultra-right
groups, using the plight of homeowners and small farmers to enact restrictions
on eminent domain that would largely benefit big corporate and real estate
interests. Most of the nine referendum propositions were placed on the ballot
through the financial support of a single New York City real estate
billionaire, who seeks to use the agitation over Kelo to overturn state and local zoning laws.
Two
referendum votes dealt blows to the Christian fundamentalist campaigns against
abortion rights and gay marriage. Voters in South Dakota overturned a law that
directly challenged the Supreme Court’s 1973 Roe v. Wade decision by
criminalizing all abortions except where the life of the mother was directly
threatened.
Abortion rights supporters collected tens of
thousands of signatures on petitions to force the referendum vote after the
South Dakota state legislature enacted the law, aiming to make it the basis for
a test case of Roe v. Wade’s support on the Supreme Court after the addition of
two Bush appointees, Chief Justice John Roberts and Justice Samuel Alito.
Although the state legislators who adopted the
abortion ban and the governor who signed the bill into law were reelected
Tuesday, the bill itself
was defeated by a margin of 55-45 percent. There was particular opposition to
the state law’s failure to include an exception for rape or incest—essentially
requiring a woman to bear the child of such an assault.
There
was another defeat for anti-abortion forces in Kansas, where the Republican
attorney general, Phill Kline, was defeated for reelection. Kline became
notorious last year when he subpoenaed the records of abortion clinics in the
state, seeking the names of all teenaged patients younger than 16, suggesting
that he would institute prosecutions for statutory rape against their sexual
partners.
Voters
in Arizona turned down a constitutional amendment defining marriage as between
a man and a woman. Gay marriage is still barred by a state law, but the vote
was the first defeat for an anti-gay-marriage proposal in 28 statewide votes
over the past eight years, an indication of increasing tolerance towards gay
relationships and diminishing effectiveness of efforts to
whip up bigotry and religious hysteria over the issue.
Seven
other states did approve bans on gay marriage, although the margins in
Midwestern states like Wisconsin and Missouri were well below those of previous
years. Voters in Missouri also narrowly approved a measure to guarantee that
all stem cell research deemed legal under federal law would be permitted under
state law as well.
California is a special case among the states
because of the enormous impact of big money referendum campaigns. Big business
interests routinely spend tens of millions of dollars to defeat anti-corporate
measures on the ballot in the nation’s largest state. This year more than $600 million was expended on
referendum campaigns in California, compared to a total of $2.6 billion spent
on all federal election campaigns nationwide.
The oil
industry spent $95 million to defeat Proposition 87, which would have imposed
an oil extraction tax worth $485 million a year to finance new economic
development in the state. The tobacco companies spent $67 million to defeat a
plan to raise taxes on cigarettes by $2.60 a pack to finance health care
improvements, including paying for health care for smokers.
In two
states, Ohio and Arizona, referendums to ban smoking in most public facilities
passed, despite opposition backed with heavy financial support by R. J.
Reynolds Tobacco. Another significant vote came in Rhode Island, which restored
voting rights to former prison inmates who are on probation or parole. Three
states, Maine, Nebraska and Oregon, saw the defeat of right-wing backed
propositions to restrict state spending.
In all of these referendums, as in the contests
for elected office, where Democrats and Republicans captured the vast majority
of the votes, the framework of bourgeois politics distorted and confused the
political choices facing working people. Besides the enormous sums spent by
corporate interests, there is the role of the media, which systematically
suppresses any class-based, let alone socialist, analysis of political issues.
The
resulting political confusion was perhaps expressed most starkly in Arizona,
where voters approved four anti-immigrant referendum propositions, including
one declaring English the official language of the state (a slap not only at
Hispanics, but at the large Navajo and Hopi Indian population). The same voters
defeated an anti-gay referendum, approved a rise in the minimum wage increase,
and defeated two Republican congressional candidates, one of them incumbent J.
D. Hayworth, who focused their campaigns on demands for draconian border
security measures and persecution of “illegal aliens.”