Alto Adige, si riapre la ferita «Austria potenza tutrice» Roma: «Un anacronismo»

Alessandro Trocino

Alla vigilia delle
celebrazioni dell’accordo De Gasperi-Gruber sull’autonomia

Vienna progetta una modifica
costituzionale

«Dichiarazioni sorprendenti e anacronistiche». Reagisce
così la Farnesina all’annuncio del presidente del Parlamento austriaco Andreas
Khol, secondo il quale il 21 settembre l’assemblea di Vienna inserirà nella
nuova costituzione «il ruolo dell’Austria come potenza tutrice dell’Alto Adige»
.
Una locuzione — «potenza tutrice» — che nei mesi scorsi aveva provocato forti
polemiche e innescato una tensione diplomatica con l’Italia. Tanto che a
gennaio Carlo Azeglio Ciampi aveva cancellato la prevista visita di Stato a
Vienna in segno di irritazione. L’annuncio di Khol arriva proprio a ridosso
delle celebrazioni dell’accordo De Gasperi-Gruber sull’autonomia dell’Alto
Adige, siglato il 5 settembre di 60 anni fa
.
Torna dunque il fantasma della «potenza tutrice», derubricata dopo le polemiche
in «funzione tutrice», espressione più neutra ma dal significato analogo. Khol
ribadisce la formula in un’intervista al quotidiano di Innsbruck Tiroler
Tageszeitung, nella quale annuncia il Verankerung, «l’ancoraggio
costituzionale». Nessun cenno, invece, all’inserimento del diritto
all’autodeterminazione, reclamato a gennaio da 113 sindaci dell’Alto Adige
(tutti tranne tre), con una petizione indirizzata al Parlamento. La richiesta
fu accolta con disappunto dal ministro per gli Affari regionali Enrico La
Loggia che la giudicò «grave»
.

Di fronte al nuovo affondo austriaco, la Farnesina replica con una nota nella
quale si fa osservare come «una proposta di questo tipo, qualora confermata,
apparirebbe in contraddizione con lo spirito consolidato di reciproca fiducia e
leale collaborazione, che dovrebbe ispirare i rapporti tra due Paesi membri di
un’Unione che mira a consolidare il principio della cittadinanza europea e il
senso dell’appartenenza dei due popoli a un progetto di integrazione basato su
valori comuni e condivisi». «Eventuali iniziative nel senso anzidetto —
continua la nota — sarebbero da considerarsi ancora più sorprendenti e
sostanzialmente anacronistiche nel momento in cui si celebra la conclusione
dell’accordo De Gasperi- Gruber, che permise l’avvio di un processo di
autonomia e di costruttiva collaborazione unanimemente riconosciuto come
esemplare».
Ma tanta unanimità di giudizio sul patto De Gasperi- Gruber non pare
esserci, se è vero che per oggi sono previste cerimonie separate. Festeggia
Trento
(che già aveva assegnato a Ciampi il premio De Gasperi), ma non
Bolzano, che preferisce una cerimonia sobria. Tra i partecipanti l’ex ambasciatore
austriaco Ludwig Steiner, critico per la scarsità di commemorazioni, e Giulio
Andreotti
.
Resta da capire se Khol — che ha origine sudtirolesi ed è leader dell’Övp,
partito legato alla Svp — rimarrà isolato nel sostenere la formula della
«potenza tutrice» o se riuscirà a fare breccia anche tra socialisti ed
esponenti dell’Svp
. Intanto gli Schützen, eredi delle storiche milizie
territoriali di autodifesa, festeggiano a modo loro, con fiaccolate e raduni ai
confini, per chiedere l’autodeterminazione negata da De Gasperi e Gruber 60
anni fa.

la Storia

ANNESSIONE L’Alto Adige (Südtirol per i cittadini di lingua
tedesca), fino al 1918 parte dell’Impero austro-ungarico, passò all’Italia dopo
la Prima guerra mondiale come previsto dal Patto di Londra (26 aprile 1915)
fino al confine naturale del Brennero
REICH Dal 1943 al 1945 annesso al Reich nazista, tornò all’Italia al
termine del secondo conflitto
TERRORISMO Tra il 1956 e il 1988, terroristi altoatesini compirono
centinaia di attentati
ACCORDO Nel 1992 un «pacchetto» concordato tra Italia e Austria conclude
il contenzioso sull’autonomia

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