ROMA
I 630 inquilini di
Monteci torio e l’apparato che li sostie ne costeranno quest’anno allo Stato
28,7 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso. È il bilancio,
approvato questa settimana dall’Ufficio di presidenza della Camera (l’Aula lo
approverà a settembre), a certificare una crescita dei contributi statali pari
al 3,17% sul 2005.
Il taglio del 10%delle indennità dei deputati non è bastato quindi a creare
veri e propri risparmi per lo Stato. Per una voce (gli stipendi)che si è
contratta (1,67%), altre infatti si sono impennate. A comincia re
dall’incremento di fondi ga rantito ai gruppi parlamentari (si veda il Sole24
Ore del 23 luglio): il balzo delle spese, uno dei più cospicui, è stato pari al
14,33 per cento. I
partiti si spartiranno quasi 33 milioni di euro, contro i 28 milioni
del 2005. Ma la lista delle voci che ha spinto alrialzoi costi è lunga e va dai
vitalizi (+4,97%) al personale (+3,86%), all’acquisto di beni e servizi
(+3,96%), alle spese per il patrimonio artistico, bibliotecario, archivistico e
storico (+6,44%). In crescita anche le bollette telefoniche che tra apparecchi
fis si e cellulari hanno mandato in fumo 3 milioni 150mila euro e persino le
spese per l’infermeria passate da 490 a 690mi la euro.
I tecnici di Montecitorio, tuttavia, segnalano che il tasso di crescita delle
uscite finanziarie, pari al 2,03%, è il più basso degli ultimi sei anni. E che
l’aumento del 3,17% della dotazione di fondi statali per la Camera è comunque
inferiore alla crescita del Pil nominale programmato per quest’anno al 3,50 per
cento.
Sempre sul fronte dei trasferimenti statali, c’è inoltre da dire che
Montecitorio ha deciso di rinunciare a 10 milioni di euro rispetto ai 945,5
milioni previsti lo scorso anno per il 2006.E nei prossimi due anni dovrà
decurtare gli introiti statali di altri 60 milioni per tener fede all’impegno
preso alla fine del 2005, insieme a molte altre istituzioni pubbliche, di
ridimensionare il proprio peso sul bilancio dello Stato (il taglio previsto era
di 70 milioni fra il 2006 e il 2008).In discesa invece la spese in conto
capitale: del 10,07% quelle per l’acquisto di immobili (grazie al completamento
dei programmi di investimento nella scorsa legislatura), del 4,68% quelle per i
beni durevoli.
In complesso
l’ammontare della spesa effettiva prevista per il 2006 (la somma
della spesa corrente e delle spese in conto capitale al netto delle partite di
giro) è di 1.023
milioni di euro.
M. Se.