Eugenio Bruno
Pensioni e personale rappresentano ancora il 41% delle uscite
totali
ROMA
Costo del personale e
vitalizi si confermano due moloch per i conti di Palazzo Madama. Da
soli assorbono il 41% delle risorse (487 milioni di euro) messe a
disposizione dallo Stato,nel 2006,per il funzionamento della " Camera alta".
Risultato: nonostante il taglio delle indennità dei parlamentari e il
contenimento delle spese per consulenze, anche questo anno, le spese del Senato
sono attese in aumento.
Stando al progetto di bilancio interno, che è stato approvato dall’Ufficio di
presidenza il 27 luglio scorso ed è ora in attesa di incassare l’ok dell’assemblea
(ma bisognerà attendere la ripresa dei lavori parla mentari, stavolta le uscite complessive dovrebbero arrivare a quota 566,5
milioni di euro (il 2,88% in più rispetto al 2005). Che, al lordo
delle partite di giro per i rimborsi elettorali, le ritenute fiscali e
previdenziali e i movimenti di cassa, dovrebbero addirittura superare i 915
milioni di euro. E pensare che, 10 anni fa, per far funzionare la stessa "macchina"bastavano
330 milioni di euro.
Limitato, dunque, si è rivelato l’impatto delle misure di contenimento
varate nei mesi scorsi. Se è vero che il Consiglio di presidenza ha rinunziato
a 14 milioni di euro di finanziamenti pubblici preventivati per questo anno (e
ad altri 56 per il biennio 2007/2008), è altrettanto vero che ci vorranno otto
milioni in più solo per pagare la " buonuscita"agli ex senatori.
Senza contare che, già per assicurare i vitalizi (cioè la rendita perpetua che
scatta dopo 2 anni e mezzo di legislatura e al compimento del 65esimo anno di
età) e gli spostamenti gratuiti ai "vecchi" inquilini di Palazzo
Madama, sono stati messi in conto 72,9 milioni