ALBERTO
D´ARGENIO
Negoziato di 5 ore, poi la condanna di Hezbollah e
Israele
Il testo adottato in sintonia con la risoluzione francese
Dopo una lunga discussione, i ministri UE firmano una
dichiarazione comune per “un´immediata cessazione delle ostilità”, premessa per
un “cessate il fuoco sostenibile”.
BRUXELLES – L´Unione europea interviene nel
conflitto tra Libano e Israele con una voce unica e lancia un appello alle
parti affinchè venga raggiunto un accordo per «un´immediata cessazione delle
ostilità», premessa per un «cessate il fuoco sostenibile». Mentre la guerra
non accenna ad arrestarsi, i ministri degli Esteri della Ue – riuniti ieri a
Bruxelles per un Consiglio straordinario sul Medio Oriente – hanno avuto
bisogno di cinque ore per mettersi d´accordo su una posizione comune in cui
identificarsi. Un testo che però, dopo alcuni momenti di incertezza, è stato
approvato all´unanimità. Si tratta di una dichiarazione in linea con la
tradizionale posizione europea che esprime «il pieno sostegno» all´impegno
dell´Onu per arrivare ad un accordo politico per la soluzione della crisi. E proprio un´intesa al Palazzo di vetro viene considerata «condizione
necessaria per lo spiegamento di una forza internazionale» in Libano, il cui
invio dovrà essere preceduto da «un forte mandato» delle Nazioni Unite. La Ue
ha condannato il lancio di missili in territorio israeliano da parte di
Hezbollah, così come la strage di Cana causata dalle bombe di Israele e ha
ribadito il proprio sostegno al governo libanese. Per l´Unione la soluzione del
conflitto dovrà necessariamente includere «il rilascio dei soldati rapiti e dei
prigionieri», così come un accordo sui confini del Libano. Bruxelles ha
dunque scelto di continuare ad affidarsi al proprio linguaggio tradizionale,
con la condanna delle azioni di entrambe le parti e con la richiesta di una
soluzione in due tempi. Un risultato che è stato ottenuto nonostante le
polemiche mediatiche scoppiate nel primo pomeriggio di ieri quando, con i
ministri ancora riuniti in consiglio, le agenzie di stampa hanno diffuso la
notizia di una spaccatura in seno al vertice. Secondo le indiscrezioni che
filtravano dalla sala un gruppo di paesi, guidati da Gran Bretagna, Germania e
Polonia, avrebbe bloccato il testo di compromesso con cui si chiedeva un
cessate-il-fuoco immediato. Una rottura che ha riportato la memoria alle
divergenze che ai tempi della guerra in Iraq hanno annichilito l´Unione
europea. In effetti il comunicato finale ha eliminato la formulazione
contestata sostituendola con la richiesta di una tregua in vista di un cessate
il fuoco permanente. Una sfumatura non da poco, spiegano i diplomatici,
visto che il cessate il fuoco presuppone la soluzione delle ragioni del
conflitto, mentre lo stop delle attività belliche lascia aperti i problemi
sottostanti. Ma al termine dei lavori i capi delle diplomazie europee hanno
smentito l´esistenza di divergenze sostanziali. «La posizione comune è
arrivata subito, i ministri si sono mossi su un´unica linea sin dall´inizio
della riunione», ha puntualizzato il rappresentante per la politica estera
dell´Ue, Javier Solana. Sulla stessa linea il ministro italiano, Massimo
D´Alema, e gli altri protagonisti del vertice.
Interpretazione confermata dai diplomatici presenti alla riunione, secondo cui
si è verificato un semplice cortocircuito tra la presidenza di turno
dell´Unione (Finlandia) e gli altri paesi. Il ministro di Helsinki, Erkki
Tuomioja, ha infatti infranto le consuetudini della diplomazia di Bruxelles,
presentando una bozza di compromesso solo all´ultimo momento, oltretutto
ricorrendo ad un linguaggio estraneo a quello europeo con la richiesta di un
cessate-il-fuoco immediato. Scelta che ha incontrato il veto non solo dei
britannici, ma di quasi tutte le delegazioni presenti a Bruxelles. I
ministri si sono quindi seduti al tavolo con il compito di redigere le
conclusioni da zero, raggiungendo un accordo giudicato soddisfacente da tutti.
Si tratta di una formulazione molto simile a quella della bozza di
risoluzione preparata dalla Fran-cia in seno al Consiglio di sicurezza dell´Onu.
Approccio gradito dal ministro francese Douste-Blazy, che al termine della
riunione ha enfatizzato come quella di ieri sia stata «una tappa im-portante
perchè la Ue ha sostenuto la Francia nel suo progetto di risoluzione». E chi
ha assisti-to all´incontro afferma che il testo è stato appoggiato dalla Gran
Bretagna, lasciando sperare Parigi che, una volta riproposto al Palazzo di
vetro, potrebbe trovare il consenso di tutti i governi europei, spiazzando
l´amministrazione Bush, da tempo ostile a questa formulazione.