MARCO ANSALDO
Da Usa, Asia ed Europa commissioni per i cartoon più
celebri, compresi quelli della "nemica" Disney
Una straordinaria abilità nel disegno e bassi costi di
produzione
La SEK di Pyongyang, grazie alla manodopera molto abile ed
economica, realizza cartoni animati per tutto il mondo, anche per paesi
“nemici”.
PYONGYANG – Disegnato sulla carta millimetrata, il
leoncino Simba sembra proprio lui, tenero e indifeso prima di diventare forte
grazie al coraggio insegnatogli dagli amici. Il tecnico lo ha riprodotto
proprio bene, uguale a quello che vediamo noi al cinema. E sullo schermo di un
computer, in un´altra stanza, ora brilla anche un marchio: Walt Disney.
Possibile? Siamo in Corea del Nord. «Sì – ammette dopo un po´ di imbarazzo e
qualche insistenza il dirigente dei Film Studios di Pyongyang – capita che la
casa americana ogni tanto ci appalti qualche lavoro. Ma non abbiamo contatti
diretti. Tutto avviene attraverso la sua consociata francese. Con il vostro
paese invece sì: facciamo molti film italiani».
Simba il re leone, Corto Maltese, Pocahontas, Pinocchio, Lupo Alberto, La
sirenetta e tanti altri cartoni animati di ideazione o produzione italiana
vengono realizzati qui, nella lontana e inaccessibile Corea comunista. In
questi studio della società Sek di Pyongyang, nei cinque piani di una palazzone
con vista sul fiume Taedong, 1.500 impiegati sono al lavoro per confezionare i
filmati che faranno felici, al cinema o in tv, milioni di bambini in tutto il
mondo. Con commissioni che giungono da Europa, Stati Uniti, Asia. Anche da
coloro che la propaganda ufficiale del regime bolla ogni giorno come «nemici».Ma dalla sua parte, questa azienda di Stato nata nel 1957, anno 46 della Juche
simbolo dell´autarchia di Kim Il Sung, ha due vantaggi indiscutibili: una
straordinaria abilità nel disegno e bassissimi costi di produzione.
Per un intero film a uso tv, lungo 26 minuti e scandito in 26 puntate diverse
per l´intera serie, occorre un anno di lavoro se a realizzarlo sono 100
persone. Il prezzo richiesto è di 5 milioni di euro. Un´offerta assolutamente
competitiva e un costo molto conveniente se si pensa al numero di ore e di
lavoranti impiegati nella confezione totale del prodotto. Infatti alla Sek,
acronimo di "Success engage Korea" (il successo impegna la Corea),
pensano a tutto loro. Ogni singola fase è seguita fin negli infinitesimi
dettagli, dalla discussione su come realizzare il prodotto al modello da usare,
dalla verifica del racconto alla grafica, dall´animazione al line-test, dalla
scannerizzazione alla composizione, la colorazione, lo sfondo, la registrazione
di musiche e voci. L´intero film pronto viene quindi spedito – per mail o posta
privilegiata – al mittente.
Naturalmente l´embargo e le sanzioni internazionali imposte al regime
ostacolano non poco l´azienda. «Abbiamo bisogno di programmi specifici di
software – spiega il capo delle relazioni esterne Cho Won Chol – e non sempre
riusciamo a ottenerli. Abbiamo bisogno di lavoratori specializzati, e non
sempre siamo in grado di addestrarli. Non possiamo usare Internet e non siamo
presenti sul web. Per superare poi la cronica mancanza di elettricità ci siano
dotati, giù in cantina, di un generatore. Vorremmo anche partecipare a festival
e manifestazioni. Ma qui, a volte, è difficile persino ricevere il denaro
concordato con l´estero».
La brochure rilegata in blu porta i titoli dei grandi film costruiti in queste
stanze e conosciuti ovunque da adulti e piccini: Sheherazade, La leggenda del
Titanic, Ramses, La principessa del Nilo, I miserabili, Il corsaro nero. Li
disegnano tecnici giovanissimi, educati all´Università Kim Il Sung. Lavorano,
come da contratto, 8 ore al giorno per uno stipendio di poche decine di euro.
Ogni anno la loro capacità di produzione è di ben 7.000 minuti. Un rapporto
qualità-prezzo imbattibile. La Corea comunista infatti impone prezzi almeno
sei-sette volte inferiori a quelli praticati dalla Corea capitalista, e
addirittura tre volte meno della sempre convenientissima Cina. Alla Sek si
preferisce in ogni caso essere pagati in euro, e con denaro depositato da
istituti bancari di Austria e Singapore.
Due fra le maggiori aziende italiane del settore si servono da tempo in Nord
Corea, la milanese Animation Band produttrice di Corto Maltese, e la romana
Mondo Tv, autrice di successi mondiali come Simba il re leone e Pocahontas.
«Quando vedo l´abilità artistica dei disegnatori coreani – è l´opinione del
presidente di Mondo Tv, Orlando Corradi – fatico a credere ai miei occhi. I
film prodotti qui sono tutti delle meraviglie». «Loro sono molto affidabili e
precisi – aggiunge il direttore di produzione Gian Claudio Galatoli – spesso
consegnano il prodotto anche in anticipo sui tempi previsti».
Alla Sek incassano gli elogi e sono già impegnati nelle nuove produzioni. Per
la gioia di tutti. Presto sul mercato arriveranno Sandokan, Tom Tom, e Il
gladiatore. «Noi ci accontentiamo di fare bene il nostro lavoro – dice il
signor Cho – e pensiamo al futuro: perché al mondo ci saranno sempre bambini, e
guarderanno sempre i cartoni animati».