Maurizio Caprara
Vendita di metano, oleodotti e ricerca di giacimenti tra
i punti in discussione
D’Alema a Mosca: intesa di alto valore tra Eni e Gazprom
Colloqui a Mosca fra D’ALEMA e i ministri russi: apertura
del mercato italiano della distribuzione di gas a Gazprom, mentre l’Eni potrà
cercare gas direttamente in RUSSIA. Accordi Eni-Gazprom su nuovi gasdotti;
D’ALEMA offre i nuovi sistemi di telecomunicazione di Finmeccanica.
MOSCA – Al posto di tante
dissertazioni sul multilateralismo, l’amicizia tra i popoli e i classici
ingredienti della retorica che accompagna gli incontri di politica estera, i
colloqui avuti ieri a Mosca da Massimo D’Alema sono stati imperniati su
qualcosa di molto concreto: l’energia russa e gli affari per le aziende dei due
Paesi. Con il suo collega Sergej Lavrov e con il ministro delle Finanze Aleksej
Kudrin, il ministro degli Esteri italiano ha spinto in avanti la definizione
dei dettagli delle intese raggiunte il mese scorso da Vladimir Putin e Romano
Prodi. Tutto questo mentre sembra profilarsi un altro autunno nervoso sui
mercati del gas proveniente dall’Europa orientale.
Il colosso russo Gazprom ha fatto sapere che da luglio vuole aumentare i
prezzi delle forniture all’Ucraina, lo Stato nel quale Yulia Tymoshenko,
protagonista della Rivoluzione arancione che si accinge a ritornare premier,
intende denunciare l’accordo sottoscritto, nel gennaio scorso, dopo la
riapertura dei rubinetti per Kiev chiusi da Mosca. Nelle stesse ore, il
Turkmenistan di Saparmurat Niyazov, presidente dell’ex nomenclatura
sovietica che si fa idolatrare col nome di Turkmenbashì , padre dei
turkmeni, ha annunciato un possibile blocco delle vendite di gas ai russi in
mancanza di un contratto per la seconda metà del 2006 e per il 2007.
Con Lavrov, D’Alema ha parlato del patto delineato tra Gazprom e Eni,
pur lasciando alle aziende la negoziazione degli aspetti più tecnici. «E’ un
accordo che consente a questa grande società russa di venire a vendere gas in
Italia, non soltanto a qualche società italiana che poi lo rivende da noi»,
ha detto il vicepresidente del Consiglio ai giornalisti per far notare il
cambio di stagione rispetto a quando, ai tempi del governo Berlusconi, si
predisponeva un passaggio intermedio. «L’Eni intende acquisire concessioni
per fare la ricerca della materia prima in Russia, non soltanto acquistarla»,
ha aggiunto D’Alema. Kudrin ha annunciato che Eni e Gazprom firmeranno
un accordo per la costruzione della pipeline Samsun-Ceyhan in Turchia.
All’orizzonte c’è l’ampliamento del gasdotto Bluestream che passa sotto il Mar
Nero. Dalla Turchia, poi, dovrebbe partire un prolungamento verso Grecia e
Italia. Potrebbe permettere forniture anche a Israele.
Naturalmente, la forma finale dei contratti sarà determinante. L’apertura
dell’Italia alla distribuzione russa non potrà non avere effetti sui prezzi al
consumo, in teoria abbassandoli, e bisognerà vedere quali saranno i margini di
autonomia per l’Eni in Russia. «Si tratta di un accordo di nuova generazione.
Riduce la dipendenza del nostro Paese», ha sostenuto D’Alema. Adesso l’Italia
importa dalla Russia il 36,5% del gas. Trovare un punto di intesa sull’energia
con Putin è l’obiettivo che Prodi si è posto da quando, il 22 aprile, ricevette
la telefonata di congratulazioni del capo del Cremlino dopo le elezioni.
Nell’annunciare un vertice bilaterale governativo in Italia in autunno,
D’Alema si è augurato che coincida con la prossima visita del presidente russo.
E nei colloqui ha parlato anche di un’offerta italiana: il sistema Tetra, di
Finmeccanica, per rendere sicure le trasmissioni di voce e dati. Sarà impiegato
anche al G8 di San Pietroburgo e si stima che in Russia possa avere un mercato
di 9 miliardi di euro.