Scontro sulla Costituzione l´Europa è ancora divisa

ALBERTO D´ARGENIO

Blair e Chirac
chiedono di ridurla a un "Trattato"

Italia, Spagna e Germania
contrari ad annacquare il valore della Carta fondamentale
Appuntamento nel 2007 con la presidenza tedesca per riaprire le trattative

BRUXELLES – Scontri sulla Costituzione, che per
alcuni non dovrebbe più chiamarsi così, e sull´allargamento. Il vertice europeo
di Bruxelles ha confermato che i governi non sono ancora in grado di portare
l´Ue fuori dall´immobilismo in cui è piombata con la bocciatura del testo
costituzionale da parte di Francia e Olanda
. Molte le dichiarazioni d´intenti,
poche le proposte concrete e ancora meno le decisioni. Così si segnalano
l´iniziativa del premier Romano Prodi sul Mediterraneo, la prima spinta
concreta di un governo ad una cooperazione tra paesi per superare la crisi
comunitaria, e il via libera all´ingresso della Slovenia nella zona euro.
Il Consiglio europeo ha rimandato in onda lo stallo sulla Costituzione causato
dalla divisione tra chi la ritiene morta e chi invece spera ancora di
rianimarla. Tony Blair e Jacques Chirac hanno giudato il gruppo dei paesi
che chiedono di indebolirne il testo e di degradarla a trattato. Ma hanno
trovato l´opposizione della Merkel, Prodi e Zapatero che premono affinchè
conservi il suo impianto e mantenga il rango costituzionale (anche nel nome)
.


Risultato: nelle conclusioni approvate ieri i capi di Stato e di governo si
sono limitati a darsi appuntamento al 25 marzo 2007
quando la Germania, che
deterrà la presidenza di turno dell´Ue, ospiterà tutti quanti a Berlino per la
celebrazione del cinquantesimo anniversario dei trattati di Roma. Allora la
Cancelliera Angela Merkel presenterà «una valutazione delle discussioni sul
trattato costituzionale e l´analisi degli eventuali sviluppi futuri». Una
soluzione così annacquata (lo stesso Blair l´ha definita «ovvia ma utile») che
tradisce la volontà di rinviare le decisioni all´indomani delle elezioni in
Francia ed Olanda in calendario per la prossima primavera. Con la speranza di
decidere qualcosa entro il 2008
. Nel frattempo il summit ha adottato una
dichiarazione di 13 pagine, per la verità poco incisiva, battezzata «Europa al
lavoro». Sull´allargamento il dibattito è stato acceso e il Consiglio ha
bocciato la proposta francese di inserire il criterio della «capacità di
assorbimento» dell´Ue per il via libera ai futuri ingressi nel club europeo. Un
modo per potersi facilmente opporre all´ingresso della Turchia e dei paesi
balcanici, sostenuti da Italia e Gran Bretagna. Soddisfatto Prodi
: «La
decisione di confermare la validità degli attuali criteri, da ex presidente
della Commissione, mi ha fatto piacere». E al suo ritorno a Bruxelles il
Professore è stato molto attivo. Protagonista di un gran numero di bilaterali
(con Zapatero ha parlato anche di Autostrade e con Chirac di Enel), ha lanciato
una cooperazione rafforzata sul Mediterraneo con tutti i paesi del bacino –
dalla Spagna a Cipro – aperta agli altri stati Ue (Germania e Austria hanno già
espresso il loro interessamento). Obiettivo la gestione comune
dell´immigrazione, la creazione di una banca del Mediterraneo e la costruzione
di relazioni con il nord Africa anche nel campo dell´università e della
ricerca. Un progetto al quale il premier lavora da tempo e che ha coinvolto
anche Egitto e Libia. Quanto alle critiche dell´ex premier Silvio Berlusconi,
che ha definito «disastrosa» la nuova politica estera italiana, Prodi ha
assicurato di essere stato accolto «con abbracci e sollievo» dagli altri leader
europei. Il vertice, questa l´unica vera decisione della due giorni, ha
confermato l´ingresso nell´euro della Slovenia a partire dal primo gennaio
2007.

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