Turchia, via al negoziato sfiorata la crisi su Cipro

MARCO ANSALDO

D´Alema: "Sì all´allargamento ma Ankara faccia la
sua parte"

Rotta l´impasse avviato il
primo dei 35 "capitoli" da discutere con i leader turchi

La Turchia avvia ufficialmente le trattative per entrare in
Europa, ma quanta fatica anche solo compiere il primo passo. Ieri i 25
membri dell´Unione hanno dato il via libera per discutere il capitolo iniziale
dei 35 previsti. Un passo formale e molto significativo
. Arrivato tuttavia
a rischio di una rottura – e di una conseguente grave crisi fra Bruxelles e il
paese candidato, primo Stato musulmano a bussare alle porte della Ue – evitata
soltanto in extremis.
Il nodo era quello di Cipro, e del suo riconoscimento da parte dei turchi.
Un approccio che la Repubblica di lingua greca chiede e che Ankara è disposta ad
assolvere a patto di trovare, prima, una soluzione per l´isola
. Qui, nella
parte nord, vive da sempre una consistente minoranza turca. Il governo di
Nicosia pretendeva un´apertura dei porti e degli aeroporti turco ciprioti,
considerabile di fatto come un riconoscimento. Ma a poche ore dalla chiusura
della giornata decisiva né i turchi né i ciprioti avevano fatto un passo
reciproco
. Con l´aereo del vice premier e ministro degli Esteri, Abdullah
Gul, fermo sulla pista di Ankara per l´imbarazzo di poter raccogliere un
bruciante "no" dai colleghi riuniti a Lussemburgo.


Di fronte a un´impasse davvero irrisolvibile e gravida di conseguenze, i
Venticinque hanno alla fine deciso di avviare in ogni caso il primo capitolo
negoziale. Scontentando così Nicosia. La questione di Cipro è ora solo
rimandata, e incomberà presto sugli sviluppi del negoziato
. Su Ankara è
infatti destinato a profilarsi l´incubo di uno scenario che rischia di
ripetersi sempre uguale per 35 volte, quante sono le formali aperture dei
capitoli; o anche 70 volte, se si aggiungono le chiusure, dov´è pure richiesta
l´unanimità tra i 25.
E poi: Cipro resterà sempre isolata anche quando in gioco saranno capitoli
ben più complessi del primo, riguardante scienza e ricerca? Difficile crederlo.
La strategia della Turchia punta ora su un obiettivo prioritario: riuscire a
sottrarre il dossier cipriota dal corpus del negoziato con l´Europa,
trasferendo la soluzione dell´isola divisa direttamente all´Onu
.
Soddisfatta Ankara, e soddisfatta anche l´Italia, che da molti anni punta
con approccio bipartisan all´ingresso di Ankara come membro effettivo, e non
semplice partner privilegiato
. «La nostra posizione – ha spiegato il neo
ministro degli Esteri, Massimo D´Alema – è a favore dell´allargamento alla
Turchia nella Ue, ma anche Ankara deve impegnarsi»
.
Sul Bosforo i timori riguardano piuttosto il mutato approccio dell´Europa.
«L´attitudine della Ue nei nostri confronti – spiega un alto funzionario turco
– sta cambiando in peggio. Il sospetto è che alcuni membri dell´Unione vogliano
prima o poi bloccare il nostro ingresso per un tempo indefinito, se non per
sempre». Anche in Turchia la disaffezione verso il tema europeo è in aumento.
Se fino allo scorso anno i sondaggi indicavano i favorevoli all´ingresso vicini
al 90%, oggi i rilevamenti sono ben diversi e pencolano pericolosamente sotto
il 50%. Per Ankara questa è comunque un´importante vittoria diplomatica. Benché
il clima e i segnali, fin dall´inizio, non appaiano dei più promettenti né dei
più incoraggianti.

 

I requisiti della Ue

APERTURA I negoziati per l’accesso della Turchia nella Ue
sono iniziati nell’ottobre 2005
GOVERNO Era già al governo l’attuale premier Recep Tayyip Erdogan, del
Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp), di formazione islamica moderata
35 PROVE Le discussioni riguardano il rispetto dei requisiti europei in
35 aree. Tra queste: la Turchia deve garantire il libero movimento di merci,
lavoratori e capitali, la libertà di espressione e informazione, politiche
sociali tali da offrire pari opportunità anche alle minoranze e alle donne
.
Verranno inoltre valutati aspetti come: la stabilità di istituzioni che garantiscano
la democrazia; il sistema giudiziario; il rispetto dei diritti umani; e il
rispetto da parte della Turchia dei principi dell’Onu
nei rapporti con le
nazioni confinanti
CIPRO Altrettanto fondamentale è che la Turchia riconosca Cipro. Ankara
dovrebbe anche aprire porti e aeroporti alle navi e agli aerei ciprioti

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