ITALIA, AFGANISTAN, SINISTRA
REPUBBLICA Lun. 8/5/2006 C. L.
Bocciata a maggioranza una mozione sul ritiro immediato
delle truppe
La mozione interna a PRC per negare il rifinanziamento
della missione in AFGANISTAN, presentata da MARCO FERRANDO, viene bocciata.
Approvata una mozione di solidarietà con le famiglie delle vittime di Kabul.
ROMA – Nel giorno dell´elezione del nuovo segretario, dentro
Rifondazione comunista scoppia il caso Afghanistan. Sostenere o no la missione,
dopo l´attentato di Kabul che è costato la vita ai due alpini italiani? Quanto
basta perché la politica estera si trasformi nella prima grana interna per
il successore di Bertinotti, Franco Giordano.
Succede infatti che poco prima della proclamazione del leader il comitato
politico del partito, formato da oltre duecento dirigenti, boccia a maggioranza
la proposta avanzata da Marco Ferrando (il candidato del Prc poi escluso
alla vigilia delle politiche per le sue considerazioni «inopportune» su
Nassiriya) finalizzata a chiedere un ritiro immediato delle truppe italiane,
non solo dall´Iraq, ma anche dall´Afghanistan. I trozkisti propongono anche di
negare il rifinanziamento della missione. Perché anche le nostre truppe
«rappresentano gli interessi dell´imperialismo».
Rifondazione ha ormai deciso:
l´opportunità di un ritiro da Kabul andrà verificata e discussa.
Rifondazione, a grande maggioranza e per alzata di mano, respinge l´ordine
del giorno. Subito dopo viene invece approvato un documento – presentato
per conto della maggioranza bertinottiana dal futuro capogruppo alla
Camera Gennaro Migliore – con il quale il partito che si accinge ad entrare
al governo esprime solidarietà alle famiglie delle vittime di Kabul. E
ancora, il partito propone «un cambiamento deciso della politica estera
italiana, per rispondere alla domanda di pace che viene dal paese». Ma la
linea da tenere in aula sul rifinanziamento della missione afgana, si precisa,
«dovrà essere ridiscusso in tempi brevi con l´intera Unione». Un´inversione
di rotta rispetto al no categorico al proseguimento dell´operazione militare
nella terra dei talebani, espresso da Rifondazione in passato. Nessuna fuga
in avanti, è il succo del messaggio: tutto andrà concordato con gli alleati.
In quello stesso documento approvato, invece, si chiede al futuro governo
l´immediata «calendarizzazione» del ritiro delle truppe dall´Iraq.
Ma la svolta sull´Afghanistan ha suscitato le proteste della sinistra
interna. Ferrando ha protestato contro «una svolta clamorosa rispetto
all´orientamento tradizionale del partito, con la quale il nuovo segretario
Giordano sacrifica la coerenza alla lealtà al governo». Si è opposta anche
la corrente Sinistra critica. Ma