ITALIA, POLITICA, CONFINDUSTRIA
REPUBBLICA Mer. 12/4/2006 LUCA PAGNI
Almunia: deficit e riforme sfide per Prodi. Piazza Affari
scivola
I fari delle agenzie di
rating puntati sull´esito del voto italiano
MILANO – Il tonfo dei mercati azionari, capaci di bruciare
in una sola giornata oltre 14 miliardi di euro. L´allarme delle agenzie
internazionali di rating, che mantengono sotto stretta osservazione il livello
crescente del debito pubblico. Le pressioni dell´Unione Europa che invitano
l´Italia «a un urgente e necessario risanamento delle finanze statali». E,
infine, le preoccupazioni di Confindustria che ieri ha lanciato il suo monito a
chi dovrà governare l´Italia nei prossimi cinque anni: «C´è l´assoluta
necessità di mettere l´economia e l´impresa al centro dell´agenda del paese».
L´incredibile finale di partita tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, rovescia
già il giorno dopo le sue inevitabili conseguenze sul quadro economico
italiano. A cominciare dal brusco risveglio di Piazza Affari. Lunedì
pomeriggio, sull´onda degli exit poll che davano il centrosinistra in netto
vantaggio, la Borsa aveva chiuso in rialzo di oltre l´1%. Ieri, invece – di
fronte a un quadro quanto mai incerto – le vendite hanno prevalso fin dalle
prime battute per poi trasformarsi in caduta: a fine giornata l´indice Mibtel
ha chiuso in ribasso dell´1,8%. Milano si è rivelata la piazza finanziaria
peggiore d´Europa, in una giornata per altro condizionata pesantemente dal
nuovo rialzo del prezzo del petrolio, schizzato oltre i 69 dollari: tutte le
Borse del vecchio continente hanno accumulato pesanti perdite, bruciando nel
complesso 120 miliardi di euro.
Romano Prodi ieri ha cercato di inviare messaggi rassicuranti ai mercati e alla
comunità internazionale: «Credo che accoglieranno con favore questo governo».
Ma non lo aspetta un compito facile. Glielo hanno ricordato sia da Bruxelles
che da Confindustria. Il commissario agli Affari monetari, lo spagnolo
Joaquin Almunia ha salutato l´esito elettorale italiano sottolineando quale
sarà «la sfida più importante cui dovrà far fronte l´Italia: il ritorno alla
crescita economica sostenibile attraverso il rilancio della competitività e il
risanamento delle finanze pubbliche».
Altrettanto preoccupato il commento degli industriali italiani, redatto in una
nota del comitato di presidenza di Viale Astronomia. Da Confindustria nessun
giudizio sul risultato, ma un richiamo al fatto che «il futuro Governo verrà
valutato dalle singole scelte». E per gli imprenditori «sono fondamentali le
cinque priorità indicate nelle scorse settimane: drastica riduzione del cuneo
fiscale e contributivo dell´Irap, ricerca e innovazione, concorrenza e liberalizzazione,
costo dell´energia, conferma e completamento della legge Biagi». Ai
prossimi governanti si è rivolto anche il presidente di Confcommercio, Carlo
Sangalli che ha chiesto «un supplemento di responsabilità da parte di tutti,
forze politiche e sociali, per dare certezze al nostro sistema produttivo e ai
mercati internazionali».