Chirac getta la spugna Via la legge sui precari

FRANCIA, PRECARIETÀ
CORRIERE Mar. 11/4/2006Alessandra Coppola
Il Cpe rimpiazzato da un «dispositivo per l’inserimento
dei giovani»

Il premier Villepin: «Non ho
ambizioni da presidente»

PARIGI – Alla fine è il presidente Jacques Chirac a trovare
le parole che sbloccano la crisi: l’articolo 8 della legge sull’uguaglianza
delle possibilità che introduce il Contratto primo impiego «sarà rimpiazzato da
un dispositivo per l’inserimento professionale dei giovani in difficoltà».
Niente modifiche, nessun escamotage . Con il comunicato emesso
dall’Eliseo ieri alle 10 del mattino il Cpe è ufficialmente defunto.

Mezz’ora più tardi, tocca al primo ministro Dominique de Villepin dare i
dettagli della sepoltura. E ammettere la disfatta: «Non ci sono le condizioni
di fiducia e serenità, né da parte dei giovani, né da parte delle imprese, che
consentano l’applicazione del contratto primo impiego». Quindi si procederà al
«remplacement» (la parola scelta al termine di faticose trattative): l’articolo
8 viene «rimpiazzato», dunque scompare. Mea culpa del premier: «Ho voluto agire
rapidamente, perché la situazione è drammatica e la disperazione di molti
giovani l’esigeva. Ho voluto proporre una soluzione forte… Non è stato compreso
e me ne dispiace…». Per il delfino di Chirac la corsa all’Eliseo appare ormai
compromessa. Se ci fossero dubbi, è lo stesso Villepin a farlo capire in serata
in un’intervista alla tv Tf1 : «Non ho ambizioni presidenziali».
Con il comunicato di questa mattina, il presidente della Repubblica è riuscito
in parte ad arginare il protagonismo del ministro degli Interni e presidente
del partito Nicolas Sarkozy, che si era proposto negli ultimi tempi come
mediatore della crisi. Ma non ha potuto salvare fino in fondo il premier che
fino a venerdì si era ostinato sulle proprie posizioni (modificare il Cpe senza
ritirarlo) e ha ceduto solo dopo l’ultimo week-end di estenuanti negoziati. Un
risicato 25% dei francesi ormai dà fiducia a Villepin. Che lascia così
definitivamente il campo al rivale Sarkozy come candidato della destra alle
presidenziali 2007.
Affondato il Cpe, le associazioni degli studenti e i sindacati, in agitazione
in tutta la Francia da oltre dieci settimane, festeggiano. Soddisfatti anche i
leader degli industriali.
«E’ una vittoria schiacciante di tutto il movimento – dice al Corriere il
leader dei liceali Karl Stoeckel -. Il governo ha dovuto riconoscere i suoi due
principali errori. Uno di fondo: voleva imporre la precarietà per combattere la
disoccupazione giovanile. L’altro di forma: De Villepin ha voluto sottrarsi al
dialogo con le parti sociali e gli studenti». La vostra principale richiesta è
stata esaudita, ora la mobilitazione si ferma? «Non ancora. Vogliamo mantenere
alta la pressione sul governo – risponde Stoeckel -, almeno fino a quando non
sarà formalizzato il ritiro e resa nota l’alternativa. Rimaniamo vigili…».
Resta confermata la giornata di agitazione di oggi, ma sul tipo di azioni da
intraprendere il movimento deve ancora trovare una linea precisa. Forti le
pressioni nei licei e nelle università per la fine dell’occupazione con
l’avvicinarsi degli esami.
In più il governo è ormai pronto ad accelerare sulla cancellazione concreta del
Cpe. Un’ora dopo l’intervento del premier, i due leader del partito di
maggioranza alla Camera e al Senato, Bernard Accoyer e Josselin de Rohan, che
hanno condotto i negoziati degli ultimi giorni, hanno depositato una proposta
di legge «per l’accesso dei giovani alla vita attiva», che sarà discussa in
Parlamento già da oggi. Il testo punta in sostanza su nuovi aiuti di Stato alle
imprese che assumono giovani tra i 16 e i 26 anni in difficoltà. Un rafforzamento
di misure già esistenti.
Iniziative più radicali è probabile che saranno rinviate a dopo il voto del
2007.

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