Lo «show» di Berlusconi divide gli industriali

ITALIA, CONFINDUSTRIA, DENTRO-DESTRA

WWW.CORRIERE.IT Sab. 19/3/2006

Al convegno sulla competitività a Vicenza della
Confiindustria

«Chi di voi si schiera con la
sinistra ha qualcosa da nascondere». Gelo dei vertici di Confindustria,
applausi di attivisti di Forza Italia


VICENZA «L’imprenditore che si schiera con la sinistra
e si mette sotto il mantello protettivo di Magistratura democratica lo fa
perché ha scheletri nell’armadio e qualcosa da nascondere»
. Con questa
frase Silvio Berlusconi ha sancito sabato la rottura definitiva con i vertici
della Confindustria. «Credo che ci sia uno stato di confusione forse dettato
dalla stanchezza e dalla difficoltà di questa campagna elettorale», ha
commentato sferzante Andrea Pininfarina, vice presidente della Confindustria
.
Ancora più eloquente nella sua laconicità il presidente Luca Montezemolo:
«Ho troppo rispetto delle istituzioni repubblicane per commentare
. Ho
troppo rispetto verso il presidente del Consiglio come istituzione».
MAL DI SCHIENA GUARITO – Dopo l’intervento di venerdì di Romano Prodi al
convegno sulla competitività a Vicenza della Confindustria, che aveva suscitato
l’apprezzamento di Montezemolo per la «chiarezza» delle proposte del candidato
premier del centrosinistra, Berlusconi aveva fatto sapere che non sarebbe
andato a Vicenza a causa di un’improvvisa lombosciatalgia, delegando al suo
posto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. A sorpresa, invece, sabato si
è presentato sul palco seppur un po’ zoppicante accanto a Tremonti. E qui ha
iniziato il suo «show». Ancora una volta, infatti, il presidente del
Consiglio si è dimostrato del tutto incompatibile con qualsiasi regola
. Il
giorno prima Prodi si era scrupolosamente attenuto ai tre minuti di replica
imposti dal moderatore Ferruccio de Bortoli
, direttore del «Sole 24 Ore»,
alle domande degli imprenditori. Berlusconi invece ha fatto un comizio
elettorale
, accaparrandosi il microfono, balzando in piedi per arringare la
platea e senza rispettare i tempi imposti (a de Bortoli: «Se lei crede che i
tempi siano più importanti delle cose, me lo dica»). «Abbiamo cercato di dare
regole al nostro dibattito», ha poi commentato Pininfarina. «Alcuni le hanno
rispettate scrupolosamente e altri meno. Credo che tutti i cittadini siano in
grado di capire, non è il caso che io dica chi le ha rispettate di più e di
meno. Tocca a noi cittadini elettori dare valutazioni alle risposte che sono
state date e che non sono state date alle nostre domande».
«CRISI: INVENZIONE DELLA SINISTRA E DEI SUOI GIORNALI»Berlusconi
ha iniziato attaccando i giornali e radio
(«C’è qualcosa che non va nella
radio della Confindustria che tutte le mattine attacca il governo») che
diffondono pessimismo e notizie non vere, spronando gli industriali
al’ottimismo
. «Non è vero che ci siamo impoveriti in questi anni. Siate
ottimisti, sono aumentate perfino le nascite. La crisi è solo nella volontà
della sinistra e nei giornali che sono suoi alleati
. Si sono inventati un
declino che non c’è per andare al potere. Sappiate che per loro le imprese sono
solo macchine che consentono lo sfruttamente dell’uomo sull’uomo, che il
profitto è lo sterco del diavolo».
«CHI APPOGGIA LA SINISTRA HA SCHELETRI NELL’ARMADIO» – Poi, per
rimarcare il suo discorso, infervorato il premier ha detto: «L’imprenditore
che dà il suo appoggio alla sinistra è uscito di testa. Chi appoggia la
sinistra e si mette sotto il mantello protettivo di Magistratura democratica
significa che ha qualcosa da nascondere, qualche scheletro nell’armadio», ha
affermato Berlusconi riferendosi a Diego Della Valle
, che in prima fila
scuoteva la testa e gridava «vergogna!» («Prego il signor Della Valle che se si
rivolge al presidente del Consiglio: gli dia del lei e non del tu»). Berlusconi
ha poi invitatogli imprenditori a lavorare di più e a frequentare un po’ meno
Confindustria
(«Stiamo di più in fabbrica, così si porta avanti l’Italia,
non piangendoci addosso»).
«Mi preoccupa molto lo stato in cui ho visto Berlusconi», ha replicato Della
Valle. «Tutte le persone che gli vogliono bene, gli stiano vicino»
.
APPLAUSI E FISCHITra i vertici di Confindustria, alle parole del
premier, è sceso il gelo. Nessuno ha applaudito, mentre in platea si scatenava
il putiferio tra i cori da stadio
(«Silvio! Silvio!») degli attivisti di
Forza Italia che avevano riempito le ultime file del convegno
(gli
organizzatori parlano di 300 persone accreditate all’ultimo momento), gli
applausi della base dei piccoli imprenditori del Nord-est e i fischi di alcuni
altri
. «In sala non c’erano solo imprenditori», ha commentato Pininfarina.
«Credo che quelli che sono intervenuti durante il dibattito poco avessero a che
fare con noi industriali. Confindustria non vuole essere pessimista, ma
realista; le cifre e i dati sono conoscenza e non disfattismo».
Giancarlo Santalmassi, direttore di «Radio 24», la radio della Confindustria
accusata da Berlusconi: «L’Ialia è a crescita zero. Fatti, non parole».

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