DEMOCRAZIA O TEOCRAZIA, IL CAPITALISMO REPRIME I LAVORATORI DEI TRASPORTI

In Usa come in Iran i lavoratori dei Trasporti sotto attacco


Dalla lettera del Sindacato degli
Operai e degli Impiegati della Compagnia di Autolinee VAHED (Teheran e dintorni) e del Comitato di Solidarietà Operaia Internazionale del
Partito Comunista Operaio d’Iran, indirizzata ai lavoratori e alle
organizzazioni sindacali e progressiste. ­Condannate
l’attacco al nostro sciopero

A
nome dei diciassettemila operai e impiegati della VAHED, compagnia di autobus
di Tehran e dintorni, vogliamo informare voi, organizzazioni dei lavoratori nel
mondo, e tutti coloro che soffrono per la violazione dei più ovvi diritti
civili, che oggi, 28 gennaio 2006, il nostro massiccio sciopero ha incontrato
l’assalto senza precedenti delle forze di sicurezza della repubblica islamica.

Hanno razziato le nostre case dalla notte
precedente; hanno persino portato in prigione i nostri bambini. Hanno arrestato
un gran numero di persone, la cifra esatta non l’abbiamo ancora ma certamente
si tratta di diverse centinaia. Hanno forzato alcuni colleghi a guidare gli
autobus, picchiandoli e minacciandoli. Hanno preso gli aiuto-autisti dalle
forze armate, e scatenato su di noi migliaia tra forze di polizia e di sicurezza
­in uniforme o in borghese ­ al fine di rompere lo sciopero. Ecco in quale
situazione ci troviamo.

Perché lo sciopero? Era per la liberazione di
Ossanlou e degli altri leader del Sindacato, gettati in prigione per
intimidazione, senza altra ragione.

Era per la contrattazione collettiva, per il
riconoscimento del sindacato, per un aumento di salario, e così via. Ci si
poteva aspettare che per tali richieste lanciassero una guerra così massiccia e
brutale contro noi autisti di pullman?

Questo è quanto la repubblica islamica ha fatto, e
non abbiamo scelta, dobbiamo continuare la nostra lotta con maggior risolutezza
e unità[..].

Queste sono le notizie che ci
arrivano da Teheran.

Neanche
due mesi fa, New York rimaneva paralizzata per tre giorni dallo sciopero dei
34mila dipendenti dei trasporti pubblici organizzati dal sindacato TWU. I
lavoratori venivano attaccati duramente dalla stampa che li qualificava
egoisti, fannulloni, farabutti, topi di fogna, mentre la repressione delle
autorità si concretizzava in multe per milioni di dollari e minacce di
detenzione.

Le
borghesie di USA e Iran, nemiche inconciliabili in campo internazionale, si
trovano dunque accomunate sul terreno della repressione dei lavoratori.

Solidarietà di classe ai lavoratori dei trasporti
di New York e Teheran.

Proletari di tutti i Paesi, unitevi.

Nuclei ferrovieri
Internazionalisti

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