Italia, Diritti Umani, Usa
REPUBBLICA Giov. 9/3/2006
Ventidue pagine dedicate al nostro Paese. Diritti umani
violati: carceri sovraffollate, abusi su minori e traffico di clandestini
Dossier del Dipartimento di Stato. "E Berlusconi ne
trae beneficio"
N.d.R.:
ogni borghesia è brava nel rilevare le violazioni delle altre!
ROMA – Processi lenti, forze dell´ordine che a volte
eccedono nell´uso della forza, le carceri che sono «antiquate e sovraffollate».
Ma soprattutto la «corruzione e la trasparenza del governo» dove si
evidenziano «i vantaggi giudiziari che il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi ha tratto dai tempi lenti della giustizia». Il Dipartimento di
stato americano attacca la lentezza dei processi in Italia e i relativi
benefici giudiziari del premier nel Rapporto annuale sui diritti umani.
Il voluminoso dossier è stato messo sul web ieri pomeriggio nel sito
ufficiale del Dipartimento. All´Italia sono dedicate 22 pagine. «Il governo
– si legge – generalmente rispetta i diritti umani dei suoi abitanti e tuttavia
si registrano alcune aree di crisi». Al primo posto c´è il sovraffollamento
nelle carceri, seguono la lunghezza della carcerazione preventiva, cioè
prima della condanna, l´eccessiva lunghezza dei procedimenti giudiziari, la
violenza contro le donne, gli abusi sui minori, il traffico dei clandestini e
il lavoro minorile. Siamo assolti ma con un sacco di riserve. Il
rapporto è relativo al 2005 e ha cadenza annuale.
Nelle 22 pagine un intero paragrafo, sotto il capitolo "Corruzione e
trasparenza del governo", è dedicato a Silvio Berlusconi. «I difensori
– scrive il Bureau – spesso sfruttano la lentezza per ritardare i processi tra
ricorsi e appelli. A maggio, ad esempio, la Corte ha fatto cadere, per
prescrizione, l´accusa di corruzione contro il primo ministro Berlusconi
relativa a fatti accaduti nei primi anni novanta sull´acquisto di una grande
casa editrice (Mondadori ndr). In un altro processo il primo ministro Berlusconi
è stato accusato perché una delle sue società, la Fininvest, era coinvolta in
operazioni di falso in bilancio tra il 1989 e il 1995: in questo caso la Corte
ha deciso che il caso era stato depenalizzato (…) nel 2001 infatti il governo
Berlusconi ha approvato una nuova legge su questo reato». Tra i casi citati
come esempio di vantaggi derivati dal ritmo lento della giustizia, anche il
processo Squillante e la condanna a cinque di Cesare Previti per cui la
Cassazione deciderà il 19 aprile.
Dopo le carceri «sovraffollate e antiquate con 59.100 detenuti in spazi
pensati per contenerne 42.500», il Rapporto accusa i Cpt per gli immigrati
clandestini «anch´essi sovraffollati».
Il Dipartimento di Stato denuncia in Italia problemi anche sul fronte della
parità di diritti tra uomo e donna: «I salari mostrano un gap del 6% tra i
due sessi» e le donne sono «sotto rappresentate tra i manager, nelle imprese e
nelle professioni». Il 40% dei magistrati sono donne «ma solo il 3% ha
incarichi dirigenziali».
Guidano la classifica dei paesi che violano i diritti umani Corea del Nord,
Birmania, Iran, Zimbabwe, Cuba e Cina. A Teheran, secondo il rapporto, la
situazione è peggiorata nel 2005 con l´elezione di Ahamadinejad. Il rapporto
parla di esecuzioni sommarie e torture. Anche l´Iraq «soffre ancora di molti,
troppi abusi».