Europa, Energia, Protezionismo
REPUBBLICA Dom. 5/3/2006 LUCA IEZZI
Londra chiede un Ente indipendente per la concorrenza. E
l´Enel studia ancora l´Opa francese
In vista vertice tra i premier di
Francia, Spagna e Germania
ROMA – La mancata offerta di Enel su Suez e l´annunciata
fusione tra Gaz de France e la stessa Suez scatena un chiarimento politico a
livello comunitario. Secondo quanto anticipato dal quotidiano spagnolo
Expansion nei prossimi giorni è in programma un vertice tra i capi di governo
di Spagna, Francia e Germania per discutere dei problemi del mercato energetico.
Il primo ministro spagnolo, Josè Luis Zapatero, il cancelliere tedesco, Angela
Merkel e il premier francese, Dominique de Villepin, hanno previsto di
incontrarsi per chiarire le regole del gioco nel settore energetico e parlare
dell´Opa della tedesca E.on su Endesa, lanciata dopo quella della spagnola Gas
Natural e della fusione francese tra Gaz de France e Suez, vista come tentativo
per bloccare gli interessi dell´italiana Enel.
Secondo le indiscrezioni nel
vertice si parlerà del livello di apertura del mercato europeo: il governo
spagnolo ha varato delle misure d´urgenza contro l´offerta di E.on definite
dalla Germania contrarie ai dettami Ue, così come Bruxelles ha chiesto al
governo francese di ricostruire la propria condotta nella questione Suez per
rispondere alle accuse dell´Enel e del governo italiano riguardo alle pressioni
politiche che hanno portato al naufragio della possibile offerta italiana e
all´annuncio della fusione con Gaz de France. Il ministro delle Finanze
britannico Gordon Brown ha rilanciato l´idea di un organismo indipendente per
la concorrenza che riproporrà nella prossima riunione Ecofin. «La
liberalizzazione nei servizi e nell´energia è parte centrale di un mercato
unico di successo» ha chiosato.
Dal canto suo Enel non ha ancora escluso la possibilità di procedere
comunque a lanciare un´Opa su Suez: mercoledì è in programma un cda per
approvare i bilanci delle società controllate in vista della chiusura del
bilancio 2005 di gruppo. In realtà l´ex monopolista conferma «la volontà di
tenersi tutte le strade aperte» anche tentare la conquista di Suez anche senza
l´alleato Veolia la cui defezione ha fatto naufragare il progetto iniziale. Il
vero obiettivo dell´ad Fulvio Conti è la controllata Electrabel che vale 23
miliardi di euro mentre l´intero gruppo Suez ne vale 40. Un boccone troppo
grosso che metterebbe in difficoltà il bilancio dell´ex monopolista. Le
indiscrezioni di mercato continuano a segnalare l´interessamento di partner
finanziari (soprattutto fondi di private equity) interessati ad affiancare le
mire italiane. Anche se manca il via libera della stessa Enel e il benestare
del governo italiano. Un´eventuale offerta ostile da parte di Enel su Suez «non
creerebbe valore per gli azionisti. Non si può costruire sull´ostilità: quando
si vuole costruire qualcosa è necessario che l´offerta sia amichevole – ha
commentato ieri l´amministratore delegato di Gaz de France, Jean-Francois
Cirelli sottolineando che da parte dell´Enel non c´è un piano, ma solo degli
annunci: noi invece stiamo costruendo un gruppo europeo». In realtà il progetto
trova diversi contestatori anche in Francia, dalla stampa che critica
l´atteggiamento protezionista del governo ai sindacati che martedì scenderanno
in sciopero perché contrari alla privatizzazione di Gaz de France che
deriverebbe dall´operazione.