Rep MARCO PATUCCHI
Ecco la bozza del memorandum che Enel e governo inviano
alla Commissione europea
Il documento ricostruisce l´operazione nata su proposta
di Veolia
Il ruolo di manager, ministri, advisor e banche fino alla svolta di Parigi
In un documento la versione ENEL dell’Opa su Suez:
sarebbe nata su proposta dell’azienda francese Veolia (socia dell’operazione),
che si sarebbe chiamata fuori di fronte alle pressioni governative.
ROMA – Un´Opa su Suez, «non ostile nei confronti del sistema
francese», proposta in autunno da Veolia a Enel. Preparata poi nei minimi
dettagli da amministratori delegati, manager, advisor e banche d´affari, nel
corso di ripetuti vertici in Italia, Francia e Svizzera. Comunicata a metà
gennaio al governo francese che, pur esprimendo «alcune perplessità», non la
boccia ma chiede «alcuni giorni per riflettere». Portata avanti di comune
accordo da Enel e Veolia – che anche dopo gli incontri con il governo francese
«conferma fermamente il forte interesse nel proseguire nell´operazione» – fino
a poche ore dalla clamorosa svolta della scorsa settimana, quando Veolia si
chiama improvvisamente fuori e il premier de Villepin annuncia la fusione tra
Gaz de France e Suez.
Nella bozza del memorandum preparato da Enel insieme al
governo e che, nella versione definitiva, sarà sui tavoli della Commissione
europea come annunciato ieri dal ministro dell´Economia Tremonti, c´è il
racconto minuzioso della disavventura francese del gruppo elettrico: la
cronaca di un progetto che poteva proiettare l´azienda guidata da Fulvio Conti
ai vertici del mercato europeo e che, invece, si è risolto in un´amarissima
sconfitta, compromettendo peraltro i rapporti tra i governi di Roma e Parigi.
Si tratta, naturalmente, della versione italiana dei
fatti: Bruxelles la dovrà confrontare con quella francese prima di decidere se
le nozze Gdf-Suez tradiscano non solo lo spirito europeo (come ipotizzato
dal commissario McCreevy), ma anche le norme comunitarie. In attesa del
verdetto Ue, si può dire che dal memorandum italiano l´Enel emerge come
vittima dell´imprevedibile voltafaccia di Veolia, ma anche un po´ sprovveduta
davanti ai meccanismi che da sempre, in Francia, rendono omogenee economia,
finanza e politica.
18 novembre 2005: la proposta «Attraverso i
contatti tra Veolia, Guido Roberto Vitale (Vitali&Associati) e Alain Minc
(AM Conseil) – recita la bozza di memorandum – si è tenuta a Roma una riunione
tra gli amministratori delegati di Enel, Fulvio Conti, e Veolia, Henri Proglio,
in cui è emersa, su iniziativa di quest´ultima, la volontà di studiare
un´eventuale operazione congiunta di acquisizione di Suez (…) non ostile nei
confronti del sistema francese»: ne deriverebbe, infatti, il «rafforzamento
internazionale» di Veolia alla quale andrebbero le attività di Suez nei settori
acqua e rifiuti fuori della Francia, mentre per le attività ambientali francesi
non disponibili per motivi antitrust, le due aziende concordano di cercare un
secondo operatore transalpino al quale girare gli asset. «Con riferimento al
settore energia (elettricità e gas) – cioè quello che interessa a Enel e che
significa soprattutto la belga Electrabel, ndr – , le attività di Suez
riguardano solo marginalmente la Francia, mentre il restante si sviluppa nel
resto dell´Europa, Nord e Sud America, Asia e Turchia».
2 dicembre 2005: tutti a Milano. Riunione a Milano
tra i team di Enel, Veolia e rispettivi advisor. Si definiscono «le linee
preliminari di accordo» e, in particolare, emerge «la volontà di realizzare
un´offerta congiunta su Suez da parte di Enel e Veolia (…) da finanziare
in cash da parte di Enel e parte cash e parte con proprie azioni da Veolia (per
le quali aveva già ottenuto l´autorizzazione all´aumento di capitale)». Viene
dato mandato congiunto allo studio Cleary Gottlieb per approfondire le
problematiche legali dell´offerta. «Lancio indicativamente previsto entro fine
marzo 2006».
7 e 13 dicembre 2005: si tracciano i perimetri. In
una serie di riunioni tra Enel, Veolia, Lazard, Vitali&Associati, e Cleary
Gottlieb, si concordano i perimetri delle attività di interesse delle due
parti: business energia in Europa e parte dell´internazionale più Tractebel
Engineering per Enel; business ambiente e servizi fuori dalla Francia per
Veolia. Il resto verrà dismesso «identificando uno o più acquirenti francesi».
Fine dicembre 2005-inizio gennaio 2006: l´intesa
preliminare. «Viene raggiunta un´intesa preliminare» che prevede la
separazione degli asset tra le due parti: a Veolia quelli ambientali e dei
servizi, con «l´uscita dall´azionariato di Suez attraverso un buy-back (Suez
acquista azioni proprie da Veolia e dal mercato), evitando la scissione degli
asset di Suez in più società». La responsabilità della dismissione delle
attività ambientali francesi di Suez va a Veolia, mentre Enel gestirà le altre
vendite. Cleary Gottlieb avvia le analisi sul versante antitrust. «Distribuite
le prime bozze dell´accordo».
4 gennaio 2006: appuntamento a Ginevra. Riunione
nella città svizzera. Viene confermata la data indicativa di fine marzo per
l´operazione. «Enel comunica a Veolia di dare mandato a Credit Suisse per
il ruolo di advisor da affiancare a Vitale &Associati». Per l´organizzazione
dei rispettivi pool di finanziamento vengono indicate le banche d´affari Credit
Suisse (Enel) e Societè Generale/BnpParibas (Veolia).
11 gennaio 2006: riunione al vertice. Incontro a
Parigi tra gli ad e gli advisor: «Viene discusso come contattare il mondo
politico francese. Proglio si impegna a parlare con il ministro delle Finanze,
Breton, e Conti a informare il ministro dell´Economia italiano».
15 gennaio 2006: l´incontro con Breton. «Incontro
informale a Parigi tra Proglio e Breton: il ministro mostra alcune perplessità
sull´operazione, evidenzia la possibilità di un coinvolgimento di Gaz de
France, chiede alcuni giorni per riflettere sull´operazione». Nei giorni
seguenti, racconta sempre il memorandum di Enel, Veolia riferisce di altri incontri
con Breton: «In seguito a tali incontri Veolia conferma fermamente il forte
interesse nel proseguire nell´operazione concordata». Successivamente al
primo incontro con Breton – si legge ancora nel documento – «l´ad di Suez
risulterebbe essere stato informato in modo puntuale delle intenzioni di Enel e
Veolia».
30 gennaio 2006: cena a Roma. Cena a Roma tra Conti,
Proglio e gli advisor: «Le parti concordano che subito dopo la cessione del
business acqua francese in mani sicure si sarebbe lanciata l´offerta
congiunta».
9 febbraio 2006: Tremonti informato. Conti informa
Tremonti sugli sviluppi dell´operazione.
Primi 20 giorni di febbraio 2006: si procede. «La
documentazione di offerta, in termini di piano industriale, contratto tra le
parti, notifica preliminare antitrust, prospetto informativo e struttura e
contratti di finanziamento, sono in via di finalizzazione». Veolia informa,
inoltre, di aver individuato un possibile compratore francese per il business
acqua.
21 febbraio: la notizia. «Esce un articolo su Il
Giornale che parla esplicitamente di un´operazione Enel/Electrabel. Enel
conferma ufficialmente che "nella sua strategia di espansione, sta
esaminando tutte le opportunità (…) Electrabel è tra questi dossier».
Conti informa il ministro delle Attività produttive, Scajola, mentre Breton e
il premier de Villepin «contattano separatamente le rispettive controparti
italiane manifestando la forte contrarietà dell´opinione pubblica francese di
fronte ad un´operazione ostile di Enel su Suez». Tremonti chiede altre
informazioni a Conti.
22 febbraio e 23 febbraio: la svolta. Nella
mattinata del 23 febbraio Proglio, contattato da Conti, «conferma la propria
intenzione a proseguire nell´operazione nell´interesse dei propri azionisti».
Successivamente, il presidente della Repubblica francese, Chirac, contatta il
premier Berlusconi «sottolineando la natura ostile dell´operazione, affrontata
da Enel senza il supporto di partner francesi». Berlusconi chiede chiarimenti a
Conti. «In serata, Proglio comunica a Conti che è stato invitato ad
interrompere qualsiasi trattativa comune relativa all´acquisizione di Suez
e che emetterà un comunicato stampa». La nota viene diffusa il mattino del 23
febbraio.
24 e 25 febbraio: le autorità di borsa. Enel
ribadisce in una nota, su richiesta di Amf (l´autorità di Borsa francese) e
Consob che «nella strategia di espansione, sta esaminando tutte le
opportunità di crescita (…) tra le quali Electrabel». Nella sera
stessa, il premier francese annuncia di voler accelerare un piano di
accorpamento tra Gaz de France e Suez. I cda dei due gruppi si riuniscono e
deliberano sul progetto di fusione.
27 febbraio: l´epilogo. Vengono annunciati i
dettagli dell´operazione Gdf-Suez: «Si è infine appreso che le parti hanno
assunto Merrill Lynch/Lazard/SoGe (per Gdf) e Bnp/Rothschild (per Suez) come
advisor finanziari. Si evidenzia la scelta di Lazard e SoGe – sottolinea Enel
nella bozza di memorandum – in quanto le due banche avevano assistito fino a
qualche giorno prima Veolia nella trattativa con Enel».
Fin qui il documento
italiano. La parola ora passa ai francesi per la loro verità, poi sarà la volta
del verdetto di Bruxelles.