La proposta accolta positivamente a Gaza. Reazioni da Israele e Stati Uniti
MADRID – Il presidente russo Vladimir Putin inviterà
nelle prossime settimane a Mosca rappresentanti di Hamas per discutere sul
futuro del processo di pace in Medio Oriente. L´iniziativa del numero uno
del Cremlino, annunciata nel corso di una conferenza stampa congiunta a Madrid
con il premier spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, è stata subito accolta
positivamente a Gaza, dove un alto dirigente di Hamas, Ismail Haniyeh, ha
annunciato che il gruppo vincitore delle ultime elezioni palestinesi è
disponibile ad accogliere l´invito. Da Gerusalemme, invece, il portavoce del
Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che non dovrebbe aprirsi
nessuna trattativa fino a quando Hamas non riconosca il diritto all´esistenza
dello Stato ebraico e non rinunci al terrorismo.
Zapatero ha definito «determinante» il ruolo di Putin nel processo negoziale,
ma ha anche ricordato che Hamas è un «gruppo che pratica la violenza» e che «la
comunità internazionale vuole ed esige che la politica si faccia senza
violenza». La proposta di Putin ha sollevato anche stupore e
preoccupazione, perché si discosta da quella del Quartetto di mediatori di
cui fa parte anche la Russia insieme a Stati Uniti, Unione europea e Onu: il
Quartetto ha subordinato il dialogo con il movimento islamico al suo
riconoscimento di Israele, alla rinuncia alla lotta armata e al riconoscimento
degli accordi conclusi con l´Autorità nazionale palestinese. Reagiscono gli
Stati Uniti alle parole di Putin e chiedono chiarimenti: «Abbiamo chiesto
alcuni chiarimenti ai russi in merito a quali reali intenzioni abbiano e a
quali siano i loro piani», ha detto Sean McCormack, portavoce del dipartimento
di Stato.