REPUBBLICA Lun. 16/1/2006 Luca Iezzi
Le aziende si preparano al 2009,
quando cesserà ogni monopolio sulla corrispondenza. E in Italia e Francia è
scontro con gli istituti di credito
Nella Ue è boom dei servizi finanziari. Le
banche: concorrenza sleale
Dal ´99 a oggi nel
nostro Paese + 47% per la raccolta postale, +26 quella bancaria
ROMA – I giganti si sono svegliati. Si tratta dei servizi
postali di tutta Europa, appena lambiti dall´onda delle privatizzazioni degli
anni 90 ora sono in fibrillazione in vista del 2009, quando ogni forma di
monopolio nella consegna delle merci e della corrispondenza cesserà. La
prospettiva di un tale terremoto, che l´Inghilterra ha deciso di anticipare già
da quest´anno, ha creato una serie di reazioni a catena che ha trasformato i
vecchi monopoli postali in aziende in cerca di nuove mission: quasi tutte hanno
scoperto nei servizi finanziari la principale strada da percorrere. Sfruttando
il proprio marchio, una tradizione di fiducia e di affidabilità e reti di
distribuzione capillare. Ma anche ritardi tecnologici e più di una difficoltà
ad adattarsi ad un regime di mercato.
Il caso di Poste italiane è emblematico di una trasformazione riuscita,
almeno sul fronte dei servizi finanziari. Il più grande network di vendita del
Paese con 14 mila uffici è stato sfruttato e negli ultimi anni ha
surclassato le banche: la raccolta risparmio postale tra il 2003/04 è cresciuta
del 9,2% mentre quella bancaria del 1,45%. Dal ‘99 ad oggi la differenza dice
+47% per le Poste e solo +26% per le banche, senza contare la differenza
sulla crescita della clientela con 4,8 di conti correnti Bancoposta è
gia al terzo posto in Italia. «Concorrenza sleale», recriminano gli istituti
di credito, una lamentela che dall´Italia arriva fino in Francia dove
l´associazione dei banchieri è scesa sul piede di guerra.
La Fbf (Federation bancaire francaise) ha tentato di bloccare la nascita
della Banque Postale chiedendo l´intervento della Commissione Europea, ma senza
esito, visto che proprio il primo gennaio è stata inaugurata dal ministro
dell´Economia Thierry Breton e la Fbf ha dovuto persino accettarla nei suoi
ranghi. Le banche accusano le società postali di godere di trattamenti
privilegiati nella raccolta del risparmio (tassi d´interesse più elevati da
poter corrispondere ai cittadini grazie ai sussidi che arrivano dai governi) e
il vantaggio di poter attingere in maniera palese o nascosta ad iniezioni di
denaro pubblico.
Il caso italiano che l´Abi ha portato a Bruxelles, lamentando aiuti di
Stato a favore delle Poste, fornirà una sorta di precedente per l´intera Ue. In
Germania ed in Olanda ci si è mossi per tempo e si è evitata la
contrapposizione. Deutsche Poste è una società quotata l´ambizione di
diventare un grande corriere globale (Dhl) sia di crescere come banca a livello
domestico. La controllata Postbank è perfettamente inserita nel sistema e non
ha differenze di sorta con le varie Deutsche bank e compagnia. Sfrutta al
massimo il proprio network e lo presidia tanto che la prima banca di Germania
(Db) è riuscita a vendere i propri prodotti in Spagna (dove il risparmio
postale non è così sviluppato nei "Correos") piuttosto che in casa. In
Olanda invece i servizi finanziari delle poste sono confluiti nella
multinazionale Ing (nota in Italia per il Conto Arancio). Quelli postali nel
corriere Tnt. I consumatori ne stanno guadagnando in possibilità di scelta
e risparmio. Alla fine di questa guerra la collisione tra due mondi chiusi e
attigui può portare vantaggi reali ai cittadini.