L’uragano Katrina ha colpito le coste degli Stati Uniti e subito ha
rotto argini e dighe che nessun ingegnere poteva garantire: quelli del
capitalismo, di una società in cui tensioni e violenze esplodono
improvvisamente quando saltano gli usuali meccanismi di controllo.Era stato previsto da giorni, eppure i morti sono “migliaia”. Nessuno ancora sa quanti siano rimasti intrappolati nelle case, quanti annegati nelle strade, decine di migliaia le persone ancora a rischio,
ora in rifugi d’emergenza, sui tetti, in tendopoli, senza cibo, acqua,
servizi igienici, medicine, abbandonate a violenze, rischi di epidemie,
disperazione. Venerdì sera 750 mila utenze erano ancora senza
elettricità.
Non solo l’uragano era annunciato da giorni. Le debolezze degli argini di New Orleans erano note da anni, ma risorse preziose per la protezione civile venivano dirottate ai bilanci di guerra e sicurezza nazionale.
“Nel
bilancio del 2004, il corpo del genio militare ha richiesto 11 milioni
di $ per la protezione contro gli uragani a New Orleans. Ne furono
assegnati solo metà. Walter Maestri, capo della locale sezione
emergenza, disse al giornale Times-Picayune nel giugno 2004: «Sembra
che i soldi siano stati dirottati nel bilancio del presidente a titolo
di sicurezza nazionale e guerra in Iraq, e suppongo che questo sia il
prezzo da pagare. Nessuno qua è contento che gli argini non possano
essere completati, e stiamo facendo tutto il possibile per far passare
la tesi che questa è una questione di sicurezza per noi»” (WSWS
3/09/05) “Si sono destinate risorse all’Irak, incluso l’aiuto prezioso
della guardia nazionale locale, e di poliziotti, pompieri, infermieri.”
(Sole24ore 3/09/05)
L’uragano insieme al Superdome ha scoperchiato le profonde divisioni di classe. Le vittime? I poveri, lasciati morire a migliaia: senza auto, non in grado di pagarsi un trasporto, e senza aver di dove andare.
Nello
stato più ricco del mondo, la possibilità di salvarsi da Katrina stava
nei mezzi che ciascuno individualmente possedeva per fuggire e trovarsi
un altro alloggio. E’ qui che l’ineguaglianza sociale e la divisione degli uomini in classi hanno mostrato tutte le loro contraddizioni – e l’appropriazione privata della ricchezza è apparsa il principale ostacolo alla sopravvivenza dei più.
Più
di 100.000 persone prive di mezzi non sono state evacuate [ma il tempo
ci sarebbe stato!!!] bensì invitate a rifugiarsi nello stadio Superdome. Fuori sono rimaste decine di migliaia di persone; dentro 40.000 senza cibo, acqua e assistenza hanno scatenato l’inferno.
Altri
ancora sono stati ammassati nello stadio Astrodom di Huston, presidiato
dalla polizia per impedire che i senza tetto potessero riversarsi nei
più confortevoli rifugi di alberghi e hotels.
Per 4 interi giorni
la popolazione è stata lasciata a morire senza aiuti. Il messaggio del
governo è stato: “ognuno si salvi da sé”. E molti si sono salvati nei
saccheggi, nelle violenze, nello sciacallaggio… Lo Stato ha
risposto con “legge e ordine”, pallottole al posto di pane e acqua. 40
mila uomini della Guardia Nazionale, in parte freschi dall’Irak,
dispiegati non per salvare gli intrappolati, ma a difesa della
proprietà privata con l’ordine di “sparare per uccidere”. Circondando
la città per “garantirne la sicurezza” la Guardia Nazionale ha impedito
ai soccorsi privati di entrare in New Orleans. La “tolleranza zero”
contro i saccheggiatori coprirà le negligenze dei soccorsi?
Nella
sua guerra contro le forze della Natura, come nella guerra di
occupazione dell’Irak, la società “più democratica” e “più libera” del
mondo mette a nudo le profonde divisioni e ineguaglianze sociali, la
grande violenza insita nei rapporti sociali capitalistici basati sul
profitto, sul dominio dell’uomo sull’uomo, e la natura di classe dello
Stato – lo Stato della borghesia.
Una società che dispone di
mezzi ingentissimi per impedire il verificarsi di una catastrofe di
queste proporzioni li ha stornati verso la guerra per l’oppressione di
altre nazioni.
Il rimedio perché catastrofi naturali-sociali di
questo genere non avvengano non è il perfezionamento dello Stato
borghese. Ė nel rovesciamento dei rapporti di produzione capitalistici.
Solo quando l’uragano sociale investirà lo Stato borghese e spazzerà
via la divisione della società in classi, la società finalmente
solidale potrà prendersi cura di tutti i suoi membri e proteggerli
contro le forze della natura.