Il nuovo PNRR: meno “green economy” e più business di morte
La guerra in Ucraina prosegue, col suo sanguinoso carico di distruzioni e morti e il flusso ininterrotto dei profughi, accolti certo più generosamente di altri, ma con l’occhio al proficuo futuro utilizzo della loro manodopera mediamente più istruita.
La guerra “lampo” pensata da Putin è fallita, i russi cercano di raggiungere i “loro obiettivi” non dichiarati di ridisegno dei confini radendo al suolo intere città provocando la fuga di milioni di donne e bambini. Gli Usa e i paesi NATO, tra cui l’Italia, per difendere la propria sfera di influenza, armano l’Ucraina, lasciando che siano i proletari ucraini a morire, mentre a milioni donne e bambini fuggono dalle città colpite
Siamo per il popolo ucraino che lotta contro l’imperialismo russo che lo vuole ridurre a proprio suddito, ma non con il governo Zelensky che è il rappresentante di quegli oligarchi che si sono arricchiti impoverendo la massa dei lavoratori, e hanno optato per l’alleanza con le potenze occidentali anziché con quella russa.
Siamo con le migliaia di persone che in Russia protestano contro la guerra nonostante il rischio di arresto, ma siamo decisamente anche contro i piani di riarmo del governo italiano e di tutta Europa, che preparano nuove guerre. La Germania costituisce un fondo di 100 miliardi di euro per il riarmo; l’Italia, che già in sordina aveva aumentato la spesa militare del 20% in tre anni, ora intende aumentarla di un altro 50% in un anno, da 25 a 36 miliardi, mentre la Francia sale a 50 miliardi e la Polonia raddoppierà il proprio esercito.
Opponiamoci al riarmo in Italia e in Europa, sia che esso sia funzionale ai vecchi nazionalismi succubi degli USA nella Nato, che alla formazione di un esercito europeo per una politica imperialista indipendente dagli USA, ma non meno guerrafondaia!
Opponiamoci alle dure sanzioni contro la Russia, anch’esse atti di guerra che saranno pagate soprattutto dai lavoratori russi, con penuria di generi di prima necessità, ma che sono già pagate anche dai proletari italiani con l’aumento dei prezzi, prima dell’energia e poi di tutti i beni di prima necessità, compresi i beni alimentari (il mancato raccolto ucraino e la minaccia di riduzione del flusso del grano russo del resto metteranno alla fame molte popolazioni in Nord Africa e in Medio Oriente).
Ci saranno meno risorse per la sanità e per il welfare in generale, “meno burro e più cannoni”, già si parla di una revisione del PNRR, di una riduzione delle misure “green” per il ritorno da un lato alle centrali a carbone e dall’altro per stornare risorse verso le spese militari.
Mentre Putin chiude ogni mezzo d’informazione critico vietando di pronunciare la parola “guerra” (anche per nascondere le migliaia di coscritti russi mandati al macello), e Zelensky riduce tutti i canali TV a uno solo, anche in Italia assistiamo a una forsennata compagna che facendo leva sugli orrori della guerra di Putin istiga al militarismo e allo sciovinismo.
Se siamo davvero contro gli orrori della guerra dobbiamo essere anche contro il riarmo del nostro paese e dell’Europa, e contro il dominio del capitale che continuamente riproduce la guerra. Per questo è più che mai necessario che i lavoratori si organizzino autonomamente.
Solidarietà con il popolo ucraino contro l’invasione russa, ritiro delle truppe russe senza condizioni!
NO al riarmo italiano ed europeo! NO alla NATO e alla sua espansione ad Est!
NO all’invio di armi e di soldati verso l’Est Europa, ritiro di tutte le truppe italiane all’estero!
Proletari di tutti i paesi, uniamoci!
Pagine Marxiste