L’attentato di Londra è l’ennesimo assassinio compiuto nel nome di un integralismo borghese e reazionario finanziato da alcuni fra i governi più oppressivi del pianeta. Mentre scriviamo non sappiamo ancora se l’IS abbia organizzato direttamente l’attentato, ma sicuramente ne è l’ispiratore. La sua è un’ideologia usata per mettere i lavoratori gli uni contro gli altri in base alla fede religiosa, vera o presunta: in tanti attentati organizzati o rivendicati dall’IS nei paesi occidentali molte vittime erano musulmane, la stessa Londra è una città multietnica con un sindaco musulmano.
Questa ideologia non impedisce ai magnati del Medio Oriente di fare buoni affari coi capitalisti occidentali, laici o cristiani che siano, purché ci siano lavoratori da sfruttare.
I 5 morti di Londra vanno ad aggiungersi alle centinaia di vittime in Europa, ma soprattutto alle centinaia di migliaia del Medio Oriente fatte dalla guerra civile siriana e ancora prima dalla dissoluzione dell’Iraq. Morti, questi, fatti non solo dai tagliagole integralisti, ma anche dagli eserciti governativi della Siria e dell’Iraq o dai bombardamenti delle potenze alleate, bombardamenti ben più letali degli attentati anche se condotti nel nome della democrazia o della pace.
I media internazionali per due giorni non hanno fatto altro che parlare dell’uccisione a Londra di 5 persone con un veicolo e un coltello, e del “pericolo islamico” connesso, mentre sotto silenzio o relegate in qualche secondo sono state le notizie dei 132 morti civili in Siria per un bombardamento americano (anche su una scuola), e i 250 migranti morti annegati al largo della Libia, uccisi dalla chiusura della Fortezza Europa. Si vuol far passare l’ideologia che i morti europei sono “nostri”, mentre gli altri non ci riguardano e non meritano la nostra indignazione e solidarietà. Una mentalità di razzismo imperialista da combattere denunciando i nostri governi responsabili di queste stragi.
Sicuramente morti di Londra porteranno altra acqua al mulino della xenofobia, che viene cavalcata non solo per uso elettorale, ma anche per fomentare lo scontro fratricida fra proletari e per rendere ancora più ricattabili quelli stranieri. Un’ideologia anch’essa borghese e reazionaria che sta producendo aggressioni a danno dei lavoratori stranieri – come quella avvenuta ieri a Rimini, dove un richiedente asilo nigeriano è stato ridotto in fin di vita – e che a volte viene cavalcata o per lo meno assecondata anche da forze politiche di sinistra, come abbiamo visto nelle recenti elezioni olandesi.
Alla propaganda d’odio di integralisti religiosi e razzisti e alla violenza borghese – sia essa compiuta coi bombardamenti, con gli attentati o con la repressione poliziesca – dobbiamo rispondere con l’unità di tutti i proletari – italiani ed immigrati, laici o religiosi – contro tutti gli sfruttatori e innanzitutto contro l’imperialismo di casa nostra.
Lotta di classe contro guerre, razzismo e xenofobia!