Al-Qaida come sistema di Franchising

<109808136">Terrorismo, guerra, mondo arabo               Die Welt              05-07-09

<109808137">Al-Qaida come sistema di Franchising

Maxim Worcester

<109808138">Al-Qaida è un’associazione lasca di piccoli gruppi indipendenti di terroristi tenuti assieme solo dalla loro ideologia, una “filosofia ispiratrice”: la nuova generazione di terroristi non è controllabile.

Le “guerre sante”, oggi soprattutto la guerra in Irak, servono per mobilitare ideologicamente e come centri di formazione di nuove generazioni di terroristi contro l’Occidente.

Al-Qaida comparve pubblicamente per la prima volta nel 1998: con sei grandi gruppi terroristici provenienti da Afghanistan, Algeria, Bangladesh, Pakistan e Kashmir, sotto la copertura della rete di Mudshaheddin al-Qaida pubblicò una fatwa con «l’ordine di uccidere gli americani e i loro alleati, sia civili che militari». Si calcola che allora disponesse di una trentina di campi di addestramento in Afghanistan, Pakistan e Sudan.

La sua vecchia struttura ha perso molta della sua capacità operativa in seguito agli interventi militari in questi paesi, sono stati distrutti anche i suoi campi di addestramento. Al-Qaida ha smesso di esistere come organizzazione, oggi essa è un concetto difficile da definire.

Mentre la vecchia al-Qaida con un piano centralizzato attaccava grandi obiettivi, ora gruppi più piccoli e indipendenti si concentrano su obiettivi più piccoli e mal difesi, ne sono esempi gli attacchi in Turchia del 2003 e di Madrid nel 2004, preparati nel paese e del tutto indipendenti dalla gerarchia centrale di Al-Qaida.

  • Un rapporto della Cia, ripreso dal NYT in giugno, presenta un nuovo tipo di terroristi. Sarebbero addestrati in Irak terroristi per gli scontri di piazza e per preparare attacchi, sequestri e attentati suicidi in ambienti cittadini.
  • Se questa analisi fosse corretta, ci troviamo di fronte ad un salto quantico delle capacità operative rispetto alla vecchia struttura di al-Qaida, i cui guerriglieri addestrati soprattutto nei campi afgani ricorrevano a classici scontri militari di guerriglia. Questo nuovo tipo di addestramento prepara i terroristi a una guerra di 4a generazione, con combattenti formati ad-hoc.
  • Gli attacchi dei due anni scorsi, sia quelli riusciti che quelli falliti, dimostrano che gli obiettivi primari degli aggressori sono obiettivi profondamente radicati nella società del “nemico occidentale” e dei governi del M.O. considerati ad essi alleati: il petrolio, le correnti economiche internazionali, e la loro vulnerabilità nelle comunicazioni, logistica ed elaborazione elettronica dati; la sensibilità delle società aperte agli attacchi a valori morali, rafforzata dai media; e l’utilizzo delle infrastrutture contro i nemici dichiarati, come nel campo delle comunicazioni o delle transazioni finanziarie.

Non è chiaro come la Germania sia attrezzata a difendersi contro una guerra di 4a generazione, condotta da sottogruppi indipendenti di a-Qaida. È quasi praticamente impossibile infiltrarsi in piccoli gruppi isolati, il cui finanziamento è indipendente da correnti finanziarie controllabili, e la loro comunicazione è molto sicura.

<109808136">Terrorismo, guerra, mondo arabo               Die Welt              05-07-09

<109808137">Al-Qaida come sistema di Franchising

Maxim Worcester

<109808138">Al-Qaida è un’associazione lasca di piccoli gruppi indipendenti di terroristi tenuti assieme solo dalla loro ideologia, una “filosofia ispiratrice”: la nuova generazione di terroristi non è controllabile.

Le “guerre sante”, oggi soprattutto la guerra in Irak, servono per mobilitare ideologicamente e come centri di formazione di nuove generazioni di terroristi contro l’Occidente.

Al-Qaida comparve pubblicamente per la prima volta nel 1998: con sei grandi gruppi terroristici provenienti da Afghanistan, Algeria, Bangladesh, Pakistan e Kashmir, sotto la copertura della rete di Mudshaheddin al-Qaida pubblicò una fatwa con «l’ordine di uccidere gli americani e i loro alleati, sia civili che militari». Si calcola che allora disponesse di una trentina di campi di addestramento in Afghanistan, Pakistan e Sudan.

La sua vecchia struttura ha perso molta della sua capacità operativa in seguito agli interventi militari in questi paesi, sono stati distrutti anche i suoi campi di addestramento. Al-Qaida ha smesso di esistere come organizzazione, oggi essa è un concetto difficile da definire.

Mentre la vecchia al-Qaida con un piano centralizzato attaccava grandi obiettivi, ora gruppi più piccoli e indipendenti si concentrano su obiettivi più piccoli e mal difesi, ne sono esempi gli attacchi in Turchia del 2003 e di Madrid nel 2004, preparati nel paese e del tutto indipendenti dalla gerarchia centrale di Al-Qaida.

  • Un rapporto della Cia, ripreso dal NYT in giugno, presenta un nuovo tipo di terroristi. Sarebbero addestrati in Irak terroristi per gli scontri di piazza e per preparare attacchi, sequestri e attentati suicidi in ambienti cittadini.
  • Se questa analisi fosse corretta, ci troviamo di fronte ad un salto quantico delle capacità operative rispetto alla vecchia struttura di al-Qaida, i cui guerriglieri addestrati soprattutto nei campi afgani ricorrevano a classici scontri militari di guerriglia. Questo nuovo tipo di addestramento prepara i terroristi a una guerra di 4a generazione, con combattenti formati ad-hoc.
  • Gli attacchi dei due anni scorsi, sia quelli riusciti che quelli falliti, dimostrano che gli obiettivi primari degli aggressori sono obiettivi profondamente radicati nella società del “nemico occidentale” e dei governi del M.O. considerati ad essi alleati: il petrolio, le correnti economiche internazionali, e la loro vulnerabilità nelle comunicazioni, logistica ed elaborazione elettronica dati; la sensibilità delle società aperte agli attacchi a valori morali, rafforzata dai media; e l’utilizzo delle infrastrutture contro i nemici dichiarati, come nel campo delle comunicazioni o delle transazioni finanziarie.

Non è chiaro come la Germania sia attrezzata a difendersi contro una guerra di 4a generazione, condotta da sottogruppi indipendenti di a-Qaida. È quasi praticamente impossibile infiltrarsi in piccoli gruppi isolati, il cui finanziamento è indipendente da correnti finanziarie controllabili, e la loro comunicazione è molto sicura.Welt        05-07-09
Al-Qaida als Franchise-System
Lose verbunden, unabhängig finanziert, zu Ad-hoc-Kämpfern ausgebildet: Die neue Terroristen-Generation ist nicht kontrollierbar
von Maxim Worcester
Al-Qaida trat 1998 erstmals öffentlich in Erscheinung. Sechs große Terrorgruppen aus Afghanistan, Algerien, Bangladesch, Pakistan und Kaschmir hatten unter dem Schirm des Mudschahedin-Netzwerks al-Qaida eine Fatwa publiziert mit dem "Befehl, Amerikaner und ihre Verbündeten zu töten – Zivilisten wie Militärangehörige". Zu diesem Zeitpunkt soll al-Qaida bis zu 30 Ausbildungslager in Afghanistan, Pakistan und im Sudan unterhalten haben.
Eine neue Terror-Generation
Durch die militärischen Interventionen in diesen Staaten ist die alte Al-Qaida-Struktur ihrer operationalen Fähigkeiten weitestgehend beraubt. Auch ihre alten Ausbildungslager sind zerschlagen. Al-Qaida als Organisation hat weitgehend aufgehört zu existieren, al-Qaida ist heute ein schwer zu fassender Begriff. Er beschreibt einen losen Verbund unabhängiger Gruppen von Terroristen, die nur noch durch ihre Ideologie zusammengehalten werden. Man könnte al-Qaida also am besten als inspirative Philosophie beschreiben. So gesehen fügen sich die Anschläge in London in einen Trend ein, der seit dem Anschlag auf das World Trade Center zu beobachten ist: Während die alte Al-Qaida-Struktur mit zentralisierter Planung große Zielen angriff, konzentrieren sich jetzt kleinere, unabhängige Gruppen auf kleinere und schlechter geschützte Ziele. Die Bombenanschläge in der Türkei 2003 und in Madrid 2004 sind Beispiele für diese neue Taktik. Sie wurden von Einheimischen verübt, die völlig unabhängig von der zentralen Al-Qaida-Hierarchie handelten.
Perfektionierte Kampfmethoden
Die andauernden "Heiligen Kriege" – gegenwärtig vor allem der Irak-Krieg – dienen zur ideologischen Mobilisierung gegen den Westen und als Ausbildungsstätte neuer Generationen von Terroristen. Im Juni wurde der "New York Times" ein CIA-Bericht über eine neue Art von Terroristen zugespielt. Im Irak würden Terroristen ausgebildet, die im Straßenkampf und der Vorbereitung von Anschlägen, Hinterhalten und Selbstmordattentaten im städtischen Umfeld ausgebildet seien. Zur Ausbildung gehörten auch Entführungen, Anschläge und Infrastruktursabotage. Sollte diese Analyse stimmen, hätte es einen Quantensprung in den operationalen Fähigkeiten im Vergleich zu denen der alten Al-Qaida-Struktur gegeben. Denn deren, meist in afghanischen Trainingslagern ausgebildeten Kämpfer verfügten über einen eher klassischen militärischen (Guerilla-)Ansatz. Diese neue Art der Ausbildung bereitet die Terroristen auf einen Krieg der vierten Generation vor, dessen Gesicht durch Ad-hoc-Kämpfer bestimmt wird.
Eindringen in "Feindesland"
Die – erfolgreichen wie die verhinderten – Anschläge der letzten zwei Jahre deuten darauf hin , daß die primären Ziele aus Sicht der Angreifer tief in der Gesellschaft des "westlichen Feindes" liegen und in den mit ihnen als verbündet angesehenen Regime im Nahen Osten: Öl, globale Wirtschaftsströme und ihre Verwundbarkeit (vulnerabilità) in den Bereichen Kommunikation, Logistik und EDV; die Anfälligkeit offener Gesellschaften für Angriffe auf moralische Werte, die durch die Medien verstärkt wird; und die Nutzung bestehender Infrastrukturen gegen die erklärten Feinde, sei es im Bereich der Kommunikation oder auch finanzieller Transaktionen. Diese Art der Kriegführung umfaßt dabei neben dem klassischen gewalttätigen Terrorismus auch Angriffe auf Computersysteme und -netzwerke.
Bedingt abwehrbereit
Inwieweit Deutschland auf einen Krieg der vierten Generation durch unabhängige Al-Qaida-Untergruppen gerüstet ist, bleibt derweil unklar. Die Fahndungserfolge der deutschen Polizei und Geheimdienste deuten auf eine positive Entwicklung hin. Doch ist die Unterwanderung kleiner, isolierter Gruppen praktisch fast unmöglich, ihre Finanzierung unabhängig von kontrollierbaren Finanzströmen, ihre Kommunikation sehr sicher. Bei der Vorbereitung eines Landes auf einen erfolgreichen terroristischen Anschlag spielt auch die Sensibilisierung der Bevölkerung eine wichtige Rolle.
Maxim Worcester ist Geschäftsführer von Control Risks, Berlin

Artikel erschienen am Sam, 9. Juli 2005 –   © WELT.de 1995 – 2005

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