A scuola 500 mila stranieri. «Non è un'invasione»

G.Ben.

In Italia il 4,8% contro
il 10 della Germania. La maggiore concentrazione in Lombardia ed Emilia
Romagna. Primato a Milano

Il ministro Fioroni: da noi
la percentuale di immigrati più bassa in Europa

ROMA — «Non c’è nessuna invasione delle nostre scuole da
parte dei figli dell’immigrazione e tantomeno c’è un’invasione islamica». Il
responsabile dell’Istruzione Giuseppe Fioroni vuole sgombrare il campo da
sensazioni e paure, prima di indicare le linee guida del suo ministero sul tema
cruciale dell’integrazione. «Siamo gli ultimi in Europa — rassicura —. Al
nostro 4,8 per cento di stranieri corrispondono quote del 23,6 in Svizzera, 10
in Germania, 15 in Gran Bretagna, 5,5 in Portogallo
. Le nazionalità
rappresentate in Italia — aggiunge — sono 191 e i ragazzi dei Paesi arabi, non
sempre musulmani, sono meno di un terzo dell’intera popolazione scolastica
straniera.
Non ha senso gridare mamma li turchi».

Il progetto del ministro dell’Istruzione per i figli degli immigrati, quasi
500 mila ragazzi distribuiti nel 64 per cento delle nostre scuole, è
impegnativo
. «La cittadinanza non può essere solo cartacea e nemmeno una
scelta di bisogno, ma una decisione consapevole di chi studia la lingua
italiana e apprende la cultura del nostro Paese, mantenendo però anche la
propria lingua e la propria tradizione — dice Fioroni —. L’apprendimento
dell’italiano, con l’obiettivo di arrivare a una certificazione delle
competenze e il riconoscimento e la valorizzazione delle lingue d’origine dei
ragazzi stranieri devono essere al centro dell’azione didattica». Questo vuol
dire corsi intensivi organizzati dentro e fuori l’orario scolastico, corsi di
formazione per insegnanti, arruolamento di mediatori culturali, costi
aggiuntivi. Insomma un bel carico di lavoro per gli istituti
.
Fioroni è convinto che nella scuola si giochi la scommessa dell’integrazione
nel nostro paese
. Lo pensa anche il viceministro Angela Bastico, che da
assessore regionale dell’Emilia ha avviato alcune «buone pratiche»: «La scuola
può e deve diventare un luogo di dialogo in particolare con la madre e l’intera
famiglia per favorire un processo di integrazione reale».
Ma vediamo le cifre ufficiali del ministero che dimostrano le dimensioni e la
dinamica del fenomeno. Lo scorso anno gli alunni stranieri erano distribuiti
così: infanzia 81.577 (+ 11,6); elementari 164.177 (+ 13,6); medie 96.611 (+
14,5); superiori 82.318 (+ 38,2), concentrati nei tecnici e nei professionali
(80 per cento) Quest’anno gli studenti con cittadinanza non italiana dovrebbero
ammontare a 500 mila
. E’ una previsione molto attendibile. L’Emilia
Romagna è la regione con la più alta percentuale (10), come la Germania. La
Lombardia è la regione che ne ha di più in termini assoluti: 24,6 per cento
.
Nella graduatoria delle città, al primo posto c’è Milano (12,7). Seguono
Alessandria e Prato. Tra le province, al primo posto Mantova (11,9) e poi
Piacenza dove si registra il record di nuove iscrizioni (2 per cento). Intanto
al ministero si lavora sull’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni.
Entro l’anno dovrebbe essere pronta la parte normativa. Nel 2007 verranno
definiti i contenuti del biennio. Non è escluso che il nuovo obbligo possa
partire già dall’anno 2007-2008, anche senza tutte le indicazioni. Più
probabile la partenza per il 2008-2009.

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