Asset Yukos, socio russo per Eni e Enel

LUCA PAGNI

Confermate le anticipazioni di Prodi, ma in gara ci sono
anche Gazprom e Tnk-British Petroleum. Suez-Gdf all´esame del Parlamento
francese

I colossi italiani in corsa
per Arktikgaz insieme al gruppo moscovita Esn

MILANO – La notizia era stata anticipata dal
premier Romano Prodi domenica scorsa a Cernobbio. Ieri, è arrivata la
conferma: Enel ed Eni sono pronte a espandersi nel mercato russo. Le due
società controllate dal ministero del Tesoro, parteciperanno in consorzio tra
loro e con il gruppo moscovita Esn all´asta per quello che rimane della Yukos
,
l´ex colosso del petrolio e del gas di cui il mese scorso è stata dichiarata
dal tribunale la bancarotta.
Sul lago di Como, ospite dell´annuale Workshop Ambrosetti, il presidente del
Consiglio aveva riferito che nel suo recente viaggio in Russia aveva parlato al
presidente Vladimir Putin «dell´interesse italiano al processo di
privatizzazione di alcuni asset della Gazprom», il gigante del gas controllato
dal governo di Mosca. Nonché della volontà di partecipare alla gara per alcuni
asset di Yukos. In particolare – si è saputo ieri – Eni ed Enel hanno
acquisito rispettivamente il 30% e il 19% del consorzio che ha come capofila
Esn per partecipare alla gara per il controllo di Arktikgaz, filiale siberiana
di Yukos
, specializzata nella produzione di gas e petrolio, valutata
intorno a 1,1 miliardi di dollari. Una gara che non sarà semplicissimo vincere:
tra i concorrenti più agguerriti ci sarebbero la potentissima Gazprom e il
gruppo russo-britannico Tnk-British Petroleum
.

A rendere pubblico l´accordo non sono state le due società italiane – le prime
per capitalizzazione a Piazza Affari – ma un giornale russo, il quotidiano
finanziario russo Vedemosti considerato autorevole dalla comunità economica.
Anticipazioni che ieri pomeriggio sono state confermate da un portavoce della
stessa Esn. Quest´ultimo non è un nome nuovo alle cronache finanziarie
italiane. Di proprietà dell´imprenditore Grigori Bereskin, non è la prima
volta che stringe accordi con Enel: dal febbraio 2004 gestiscono insieme la
centrale elettrica che rifornisce di energia San Pietroburgo, mentre nel giugno
scorso hanno rilevato il 49,5% di RusEnergoSbyt, la principale società russa
attiva nel settore di trading
. Non solo: Esn ed Enel hanno di recente
firmato un memorandum per partecipare alla gara che entro ottobre verrà indetta
dal governo russo per la cessione di almeno quattro gruppi di centrali
termoelettriche sparse per tutto il paese. Proprio per poter disporre
direttamente del combustibile per alimentare le centrali russe, Enel e Esn
hanno deciso di concorrere all´asta per Arktikgaz
.
Non c´è solo l´espansione a est nell´agenda dei vertici Enel. La società
guidata da Fulvio Conti guarda sempre con grande interesse al gruppo
franco-belga Suez, che il governo francese vorrebbe fondere con Gaz de France
per sottrarla alle mire di gruppi stranieri, in primis dell´Enel. Una fusione
contestata dalla Ue che attende la replica alle osservazioni dell´Antitrust: la
risposta sarebbe dovuta arrivare entro questa sera, ma le due società hanno
chiesto ancora tempo. Una fusione che da domani sarà all´esame del Parlamento
francese e contro cui si è messa di traverso l´opposizione di sinistra con la
presentazione di oltre 140mila emendamenti.

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