Lontani da ogni celebrazione liturgica e para-religiosa, oggi ricordiamo il vile assassinio di Lev Davidovic Bronstejn, detto Trotzkij. Lo ricordiamo perchè la vita del compagno è stata un inno alla lotta, una lotta senza quartiere ai privilegiati ed ai traditori. Nel famoso treno blindato, da un fronte all’altro della guerra civile contro i bianchi, oppure braccato per mezzo mondo dagli sgherri di Stalin che alla fine riusciranno nella loro impresa.
La sconfitta della rivoluzione mondiale mise i dirigenti della rivoluzione d’Ottobre – tra cui Trotsky- nella “scomoda” ed inedita situazione di dover resistere ad ogni costo nella “cittadella assediata” , in attesa di una prossima ondata rivoluzionaria che non venne. Tutto ciò certamente favorì,alla lunga, un certo depotenziamento e svilimento del potere sovietico, mai contrabbandato per altro come “socialismo realizzato”.
L’isolamento russo li trascinò in scontri fratricidi ed in passi in dietro, che solo lontani, nel tempo e nel luogo, dal fuoco della lotta si ha il privileggio di analizzare freddamente. Ma non di meno la sua carne e le sue ossa sono stati il riflesso di quel movimento reale che abolisce lo stato di cose esistenti, che si manifestò nel vittorioso Ottobre e nello scontro contro la sua degenerazione. E che si manifestò nella sua incrollabile convinzione in una futura società di liberi ed eguali e nella bellezza della vita, a cui ci associamo.
« Quali che siano le circostanze della mia morte, io morirò con la incrollabile fede nel futuro comunista. Questa fede nell’uomo e nel suo futuro mi dà, persino ora, una tale forza di resistenza che nessuna religione potrebbe mai darmi… Posso vedere la verde striscia di erba oltre la finestra ed il cielo limpido azzurro oltre il muro, e la luce del sole dappertutto. La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla di ogni male, oppressione e violenza e goderla in tutto il suo splendore. »
(Tratto dal testamento di Trotsky scritto a Coyoacán pochi mesi prima di essere ucciso, nel febbraio 1940).
Combat – Comunisti per l’Organizzazione di Classe