L’americana General Electric interessata al nucleare in Turchia

AFP    071114 L’americana General Electric interessata al nucleare in Turchia – Il parlamento turco ha approvato una legge per la costruzione, per il 2012, di 3 prime centrali nucleari (capacità complessiva 5 000 Mw) avversata da opposizione ed ecologisti. o   Secondo la legge, in caso di mancanza di offerte del privato, la costruzione potrà essere affidata a istituzioni pubbliche. Si è dichiarata interessata GE, che costruisce reattori nucleari e turbine. L’américain General Electric

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E.ON costruirà due centrali in Turchia

Turchia, Germania Enviro2b – 070920 E.ON costruirà due centrali in Turchia ●    Dati i forti tassi di crescita economica, la Turchia è un mercato energetico attraente. ●    E.on e Turcas, una delle maggiori società dell’energia turche, svilupperanno, costruiranno e sfrutteranno assieme, tramite due joint venture, due centrali di 800 Mw in Turchia, una a carbone ed una a gas. o   Le due joint venture saranno per il 70% della filiale

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Fiat investe 350 milioni di euro in Turchia per il Doblo

Turchia, Italia, auto Fiat investe 350 milioni di euro in Turchia per il Doblo (Reuters – 20/06/2007) ●    Fiat e Tofas investiranno €350 mn. per la costruzione a Bursa, Turchia, della nuova utilitaria Doblo. Tofas è una joint venture tra Fiat e la conglomerata turca Koç Holding. Fiat investit 350 millions d’euros en Turquie pour le Doblo (Reuters – 20/06/2007) –   Fiat et son affilié turc Tofas investiront 350 millions

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REDDITI – UN ADULTO SU DIECI È INDEBITATO

DIE WELT 070527REDDITI – UN ADUTO SU DIECI È INDEBITATO Nonostante il boom economico tedesco, 3,4 milioni di famiglie non sono più in grado di pagare i propri debiti.Le insolvenze sono salite lo scorso anno del 34,8%, per un totale di 92 844 casi;la media del debito è di €25 000-30 000.– Cause varie: l’andamento debole dell’economia negli scorsi anni, disoccupazione e calo dei salari. Die Welt 07052727. Mai 2007,

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Primo maggio contro il razzismo

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L’embargo che spaventa Teheran/La tentazione e i rischi di un

L’embargo che spaventa Teheran Un rapporto del parlamento iraniano mette in guardia il governo sulla vulnerabilità economica e sociale dell’IRAN a sanzioni combinate da parte dei paesi occidentali: blocco importazioni raffinati del petrolio e prodotti industriali, blocco esportazioni, rappresaglie contro le banche. La tentazione e i rischi di un "colpo militare"Gli USA si preparano a un confronto con l’IRAN, ma le incognite di un bombardamento sono molte: l’IRAN conserverebbe comunque

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I sindacati tedeschi vedono una possibilità di influenza nella lotta per il salario

MIKE ESTERL I lavoratori tedeschi hanno perso terreno: il costo del lavoro in Germania +10% dal 2000 al primo semestre 2006, con la minor crescita tra i paesi UE, molto sotto la sua media del 22%, ma era nel 2005 a €26/h, circa X5 rispetto a quello in Polonia e x10 rispetto a quello in Lettonia. Al netto dell’inflazione i salari non sono aumentati nel 2002 e sono diminuiti nei

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R. Luxemburg – Al memoriale è quasi rissa

Una lapide in memoria delle vittime dello stalinismo infiamma quelli della «Kommunistische Plattform» della Pds e i militanti della Dkp (Deutsche kommunistische Partei) che raccolgono le firme per togliere l’epigrafe.I frutti marci dello stalinismo vivono ancora, tanti comunisti non più. [ndr] Guido Ambrosino Berlino La commemorazione di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht a gennaio – quest’anno è caduta domenica scorsa e sono venuti in 60mila – è una delle poche

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Il gruppo sud-coreano Hyundai di fronte a ripetuti conflitti sociali

Dal 1° gennaio al 30 novembre 2006 ci sono stati 10 scioperi presso il gruppo coreano dell’auto Hyundai, di cui 9 definiti illegali perché politici: contro la firma di un accordo di libero scambio con gli USA, contro la nuova legge sullo statuto dei lavoratori a tempo parziale… solo uno sciopero, durato 21 giorni, riguardava i salari. A dicembre i 50 000 salariati di Hyundai hanno organizzato manifestazioni e scioperi contro

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Cina, India : l'offensiva internazionale

L’emergere dei gruppi cinesi all’estero è il frutto dell’afflusso in Cina di multinazionali di tutto il mondo, che vi riversano 60MD di IED l’anno e acquistano sempre più società cinesi: il governo cinese cerca di lanciare le sue truppe sull’arena internazionale per renderle più competitive sul proprio mercato à campagna del 2003 “Go Global, e attuata soprattutto per i settori strategici chiusi agli investitori esteri, Tlc, armamento, energia), dall’agenzia statale

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