Convinciamo i ribelli a suon di dollari

NIALL FERGUSON   (Traduzione Rita Baldassarre)  Per chiudere la guerra civile in IRAQ bisogna: offrire contropartite economiche agli iracheni che lasciano le armi assicurarsi (col denaro) l’appoggio degli sceicchi delle etnie puntare sull’ONU e sulle potenze coinvolte in Medio Oriente Dal punto di vista storico, è facile capire che cosa è andato storto in Iraq: truppe insufficienti in campo subito dopo la caduta di Saddam Hussein; soldi insufficienti per invogliare la

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Gli europei contro gli Usa: no ai rinforzi in Afghanistan

Nasce «un gruppo di contatto» per risolvere la crisi a Kabul Ma nelle emergenze si potranno spostare le truppe Nato Dal vertice di Riga via libera alla Serbia nell’Alleanza Vertice NATO: gli europei bocciano l’invio di truppe nelle zone calde dell’AFGANISTAN, ma procedono nell’allargamento NATO a CROAZIA, ALBANIA e MACEDONIA (purché la NATO resti solo militare). RIGA — Sulla carta, quella delle «dichiarazioni finali», tutti i 26 Paesi della Nato

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Iraq: l’occupazione priva una generazione dell’istruzione

Secondo un’indagine riportata dalla rivista medica canadese The Lancet sono diverse centinaia di migliaia, forse 650 mila, i morti civili a causa della guerra in Iraq. Accanto agli effetti diretti della violenza dell’occupazione militare o da essa scatenata, vi è un deterioramento generale delle condizioni di vita della popolazione (ad es. mancanza di elettricità, di acqua, fognature non funzionanti con pericolo di epidemie, donne ricacciate in casa in molte zone

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La Cina corteggia l’India per parare la strategia di contenimento degli Usa

• Il presidente cinese Hu Jintao ha compiuto una visita di 4 giorni in Cina e di 3 in Pakistan. • Nel ’62 Cina e India hanno combattuto una breve guerra per una disputa sui confini mai risolta. C’è stato un riavvicinamento nel 2003 ma spesso i loro interessi sono in competizione su investimenti, risorse energetiche estere e influenza internazionale. Il Pakistan, storico rivale dell’India, ha rapporti speciali con la

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L'AZIONE MILITARE E I SEVERI VINCOLI INTERNI

Canadesi, inglesi e olandesi chiedono rinforzi nel sud L’Italia non vuole, e non può, inviare le truppe in zone a rischio Al vertice NATO in LETTONIA verrà rinnovata la richiesta all’ITALIA di  schierare soldati nelle zone “calde” dell’AFGANISTAN, azione impossibile perché nessun governo sopravvivrebbe a ingenti perdite umane. Può darsi che Tony Blair esageri quando dice che l’esito della guerra afghana disegnerà il mondo prossimo venturo, ma sarà proprio questo

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Ma il fronte ora si sposta tra Afghanistan e Libano

L’annuncio adesso è ufficiale: entro il 2 dicembre i soldati italiani mandati in Iraq «saranno tutti a casa. A Nassiriya ne rimangono solo 60-70 per la consegna delle caserme alla polizia irachena». Romano Prodi ha riferito di averlo comunicato anche al presidente Usa, George Bush. Ma il capo del governo sa che il vero fronte da presidiare nei prossimi mesi non è quello di Bagdad, ma di Kabul e del

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Giocando con la morte in Libano

L’assassinio di Gemayal è il quinto da quello del ministro Hariri; la maggior parte delle vittime erano critiche verso la Siria, in una minor parte verso Hezbollah. E’ difficile vedere cosa la Siria e Hezbollah potrebbero guadagnare da questa uccisione. La Siria è in una posizione regionale più forte rispetto agli anni precedenti. L’amministrazione Bush è stata costretta a negoziazioni con Damasco per far fronte alla crisi irachena. L’Iran è

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«Il 40% delle colonie costruite sulle terre private degli arabi»

Davide Frattini Rapporto di “Peace Now”: circa il 40% dei terreni degli insediamenti israeliani in Cisgiordania verrebbe da confische a proprietari arabi. GERUSALEMME — Rabah Abdellatif fa l’esempio dei pantaloni. «Se questi sono i miei pantaloni e questi sono i tuoi pantaloni, tu non devi prendere i miei». I pantaloni sono la sua terra. Dal 1999 — racconta il New York Times — questo palestinese di 65 anni sta lottando

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LA SPEDIZIONE BIPARTISAN

FRANCO VENTURINI La politica e i nostri soldati in Libano Mentre la missione  in IRAQ era basata sull’avventurismo e sull’unilateralismo, le missioni in AFGANISTAN e LIBANO sono state basate su presupposti ben diversi: chi ne chiede la  fine dovrebbe tenerne conto. Una febbre da missione militare scuote la politica italiana. Accade che in Libano l’assassinio di Pierre Gemayel avvicini lo spauracchio di una nuova guerra civile e renda così più

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Prodi e Chirac, gelo sulla Siria oggi il vertice sul Medio Oriente

Le divisioni sulle aperture a Damasco al centro dell´incontro di Lucca tra i due leader della missione Unifil L´Italia frena sulla conferenza di pace: "Muoversi con tutta la Ue" PARIGI – La linea da seguire in Medio Oriente, le scelte da fare, l´atteggiamento da assumere nei confronti della Siria dividono Romano Prodi da Jacques Chirac. Malgrado il presidente del consiglio parli di semplici divergenze tattiche, malgrado le dichiarazioni rassicuranti del

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